JAGUAR, CONSULENZE E ROLEX
IL RITRATTO DI PAPA, ONOREVOLE MAGISTRATO, E I SUOI MILLE TRAFFICI…
Una vita da Papa. O meglio: una vita da Alfonso Papa. Potrebbe diventare un modo di dire.
Il significato: spassarsela con case negli angoli più belli di Roma, correndo a bordo di supercar da centomila euro.
Sfoggiando orologi di lusso, essenziali per presentarsi puntuali agli appuntamenti con Gigi Bisignani,per essere precisi quando si deve dividere la giornata tra la famiglia e altri impegni, diciamo così, meno ufficiali.
Basta non chiedersi troppo da dove viene tutto questo ben di Dio.
Una volta di un tipo così si sarebbe detto “un uomo che sa vivere”.
Oggi, nell’Italia del berlusconismo, è un “Alfonso Papa”. Peccato soltanto che ci si siano messi di mezzo quei pignoli dei magistrati napoletani che pretendono addirittura di sapere da dove venisse tutta quella ricchezza per una persona che sì, ha sempre fatto mestieri onorevoli (prima il magistrato, poi il parlamentare), ma certo non in grado di procurargli un tenore di vita da far impallidire Briatore.
Guai e motori
Già , cominciamo dalle auto. Un garage degno di un emiro. A partire da tre Jaguar, modelli che possono arrivare a centomila euro, che Papa guida personalmente o regala a sue amiche.
Ecco che cosa racconta in proposito la signorina Maria Roberta Darsena ai magistrati: “Ho conosciuto Alfonso Papa nel 1999 all’Università di Napoli quando io dovevo sostenere l’esame di Diritto commerciale e lui era assistente del professor Di Nanni.
Il nostro è stato un rapporto personale… Ho sentito recentemente a causa di una macchina, mi spiego: il Papa per il mio compleanno del 2010 mi ha regalato la sua Jaguar XKR argento metallizzato del 2003… che era intestata a me.
Dopo qualche mese ho richiamato il Papa dicendo che tale autovettura aveva dei costi di manutenzione troppo elevati per me e dunque dissi al Papa che l’avrei data, in conto vendita, al concessionario Jaguar Bardelli”.
E qui la signorina Darsena fa una scoperta sorprendente: l’onorevole Papa avrebbe mandato un suo amico dal concessionario e si sarebbe ripreso la Jaguar regalata.
Ma, in fondo, è un dettaglio.
Così come le rate di pagamento dell’auto — una volta di proprietà del maestro Mazza, che non sarebbero state tutte pagate (secondo quanto emerge da testimonianze raccolte dai pm).
Ma non ci sono soltanto Jaguar:
Nicola D’Abundo, un imprenditore che nelle carte dei pm viene indicato come uno dei soggetti che “Papa sicuramente tutela”, nella sua testimonianza “non ha potuto negare di aver ceduto al Papa una lussuosa Mercedes SEL, a titolo praticamente gratuito”.
Ma nella scuderia di Papa passa anche una Ferrari.
Racconta la signorina Gianna Sperandio: “Mi capitò di fare un viaggio con una Ferrari 430 che mi era stata prestata da Papa, al quale era stata a sua volta prestata”.
Gli investigatori avevano notato quella Ferrari a disposizione della conoscente di Papa.
Certo, Marco Milanese, stando ai pm, come intenditore non era certo da meno: il braccio destro di Tremonti viaggiava su Aston Martin (che avrebbe restituito, sdegnato, a chi gliel’aveva messa a disposizione perchè “usata”), poi Bentley e soprattutto Ferrari che superano abbondantemente quota 200 mi-la euro.
La cricca immobile
Auto, quindi, ma anche case. E qui Alfonso Papa non teme confronti: altro che Scajola al Colosseo (e pure comprata a sua insaputa).
Altro che Tremonti che abitava in casa di Milanese.
Papa a Roma disponeva di ben tre appartamenti.
Negli atti dell’inchiesta P4 viene citato quello in via Giulia (la stessa strada dove abitò per un periodo anche Guido Bertolaso).
Qui, secondo gli investigatori, sarebbe stata ospitata Ludmyla Spornyk, una sua amica.
Poi ecco un altro “prestigioso appartamento” in via Capo Le Case, quella meravigliosa “isola” di edifici antichi ai piedi del Colosseo.
E qui si sarebbe stata ospite Gianna Sperandio, un’altra casa amica di Papa.
Anche se le ragazze non hanno saputo dire chi fosse il vero proprietario delle case.
Ultimo, il più normale, l’appartamento nel quartiere Talenti, che Papa avrebbe utilizzato quando la famiglia veniva a trovarlo da Napoli.
Già la famiglia. Perchè Papa pensa a tutto. Anche alla moglie.
Avvocato, le cui consulenze si moltiplicano i maniera più che sospetta.
Tanto che diversi imprenditori avrebbero spiegato ai magistrati di aver subito pressioni proprio dal marito-onorevole perchè gli incarichi fossero affidati proprio alla signora Tiziana Rodà .
Infine ecco gli altri status symbol degli onorevoli Pdl sulla cresta dell’onda.
Ma se Milanese puntava sui Patek Philippe (che diceva di comprare anche per il suo ministro), Papa aveva un chiodo fisso per i Rolex.
C’è una foto, scattata dai militari della Gdf, che vale da sola un intero racconto.
Sono le tre del pomeriggio del 24 settembre 2010: Papa si presenta a un appuntamento. L’incontro è stato fissato sulla scalinata di via Chiaia, a Napoli, dove si presenta tale Gennaro Giuliano, arrestato nel 1997 per porto abusivo di armi e segnalato — nel 2006 — per ricettazione.
Uomini di polso
Gli investigatori, nel loro linguaggio asettico, lo descrivono così: “Soggetto attivo nella commercializzazione nella zona della Maddalena di orologi di elevato valore economico e di provenienza verosimilmente delittuosa”.
Papa ha una grande passione per gli orologi di lusso. Ne regala parecchi.
E lo stesso Luigi Bisignani ne è al corrente, tanto da dire ai pm Woodcock e Curcio, che un paio ne ha ricevuti anche lui: “Papa mi ha regalato due orologi. Mi ha detto più volte detto che a Napoli c’è un buon mercato di orologi e ottimi prezzi”.
E se i prezzi sono quelli di Giuliano Gennaro…
Ferruccio Sansa
(da “Il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply