JORIT PAGATO DAL CREMLINO: “90.000 EURO DALLA RUSSIA PER FARE PROPAGANDA E PRESENTARE I TERRITORI OCCUPATI COME ESEMPIO DI INNOVAZIONE E LIBERTA’
LO SCOOP DE LINKIESTA: LO STREET ARTIST FINANZIATO TRAMITE UN CONSORZIO DI AZIENDE SU INCARICO DEL MINISTERO ALL’EDILIZIA RUSSO AL FINE DI INFLUENZARE IL VOTO EUROPEO… MATERIALE, VIAGGI, VITTO E ALLOGGIO E 90.000 EURO PER “IL PACIFISTA” A SENSO UNICO
Secondo Linkiesta, lo street artist sarebbe stato finanziato da un’azienda russa per realizzare 10 murales anche nei territori invasi dall’esercito di Mosca per mostrarli come esempi di «innovazione e libertà»
È sempre più opaco il caso di Ciro Cerillo, in arte Jorit, lo street artist di Quarto che in questi giorni ha fatto discutere per aver chiesto una foto al presidente russo Vladimir Putin, finalizzata a «dimostrare l’umanità» del presidente russo.
§Secondo quanto rivela Linkiesta, Jorit ha ricevuto 90mila euro da una società controllata dal ministero dell’Edilizia russo per realizzare dieci murales in zone russe e nell’Ucraina occupata. Pare che i suoi lavori avessero l’obiettivo propagandistico, finanziato dal governo russo, di presentare quei territori occupati come esempi di «innovazione e libertà».
Nell’estate dello scorso anno, infatti, l’artista e il suo staff di sei persone sono stati ingaggiati per il piano e sarebbero quindi stati finanziati dal Cremlino tramite un consorzio di aziende dell’oblast di Leningrado, la regione di San Pietroburgo, incaricate dal ministero dell’Edilizia e da quello dei Trasporti. Le aziende avrebbero poi pagato per loro materiali, viaggio, vitto e alloggio e il cachet di circa 90mila euro.
Obiettivo elezioni europee e giovani
Jorit ha fatto discutere in più occasioni per via delle sue dichiarazioni e scelte artistiche. Prima della foto, l’artista di strada vantava già un elogio ricevuto da Putin per il murale dedicato allo scrittore russo Fëdor Dostoevskij, dipinto sulla facciata di una scuola a Fuorigrotta, Napoli. Elogio che arrivò dopo la decisione, poi ritrattata, dell’Università Bicocca di Milano di sospendere le lezioni su Dostoevskij, curate dallo studioso di letteratura russa Paolo Nori. Inoltre, nei giorni scorsi è stato selezionato come testimonial della «resistenza culturale italiana all’Occidente» in occasione del Festival dei Giovani di Sochi. La sua figura, riporta ancora Linkiesta, potrebbe avere come obiettivo quello di influenzare il dibattito pubblico italiano in vista delle elezioni europee che si terranno a giugno. In particolare, l’obiettivo principale potrebbe essere quello di raggiungere le giovani generazioni.
(da Open)
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