LA BCE GELA RENZI. “NESSUN PROGRESSO PER FAR SCENDERE IL DEFICIT”
NEL 2013 IL DISAVANZO E’ RIMASTO AL 3% CONTRO IL 2,6% RACCOMANDATO DALL’EUROPA… DRAGHI CHIEDE CHE IL DEBITO SIA MESSO IN “TRAIETTORIA DISCENDENTE”… E RENZI CHE SPERAVA DI SFORARE…
La Banca centrale europea gela l’Italia.
Il nostro Paese — secondo la Bce — “non ha fatto tangibili progressi rispetto alla raccomandazione della Commissione Ue” per far scendere il deficit, rimasto al 3% nel 2013 contro il 2,6% raccomandato dall’Europa.
L’organismo guidato da Mario Draghi chiede che Roma faccia “i passi necessari” per rientrare nel deficit e assicuri che il debito sia messo “in traiettoria discendente”.
L’obiettivo del 2,6% che deve essere raggiunto nel 2014, secondo le stime recenti di Bruxelles.
Ma su quei decimi di punto percentuale di spazio di manovra — quantificati in circa 6 miliardi di euro — si gioca anche parte della riserva finanziaria dalla quale il governo vuole attingere per innescare la ripresa.
Ma nel bollettino della Bce c’è spazio anche per una piccola nota positiva che riguarda l’Italia.
Nel Belpaese, in Spagna e a Malta il bilancio strutturale quest’anno dovrebbe migliorare “in qualche misura più di quanto atteso nell’autunno 2013, anche se pur sempre meno dei requisiti posti dal Patto di stabilità ”.
L’analisi sottolinea che, nel complesso dell’Eurozona, il miglioramento strutturale sarà pari “solo allo 0,13% del Pil”, appena un quarto dello 0,5% previsto dal Patto. In altri sette Paesi (Belgio, Germania, Estonia, Francia, Lussemburgo, Olanda e Slovenia) il bilancio strutturale “dovrebbe migliorare meno o peggiorare più” di quanto atteso in autunno.
Estendendo lo sguardo a tutta l’Eurozona, la Bce prevede che “in prospettiva, la ripresa in atto dovrebbe proseguire, seppure a un ritmo contenuto”.
In particolare, si dovrebbe concretizzare un ulteriore miglioramento della domanda interna, sostenuto dall’orientamento accomodante della politica monetaria, e da condizioni di finanziamento più favorevoli e dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali. Inoltre, spiega ancora l’Eurotower, “i redditi reali beneficiano di prezzi dell’energia più contenuti. L’attività economica dovrebbe altresì trarre vantaggio da un graduale rafforzamento della domanda di esportazioni dell’area”.
Al tempo stesso, seppure in fase di stabilizzazione, la disoccupazione resta elevata nell’area dell’euro e i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato “continueranno a pesare sul ritmo della ripresa”.
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