LA BONINO STA SALENDO: LA LEADER RADICALE PIACE AI DEM NON ALLINEATI CON RENZI
PRIMI EFFETTI NEI SONDAGGI… GENTILONI E CALENDA SI FANNO VEDERE ALLE SUE INIZIATIVE… SAVIANO SI SCHIERA CON LEI: “E’ UNA COMBATTENTE CONOSCIUTA IN TUTTO IL MONDO PER LE SUE BATTAGLIE DI LIBERTA'”
Se non è ancora «effetto-Bonino», poco ci manca.
Le intenzioni di voto per la lista “Più Europa” cominciano a muoversi e le percentuali si fanno meno esangui.
Sondaggi che sembrano indicare una tendenza in un segmento di elettori: mentre il Pd è in stallo, comincia a salire la lista “Più Europa”.
Se è ancora troppo presto per capire se si tratta di vasi comunicanti, sul fronte dei radicali la novità più corposa per ora è un’altra: alcune personalità non usurate dal presenzialismo televisivo e partitico si preparano a dare una mano alla lista guidata da Emma Bonino.
Il primo fra questi è il ministro Carlo Calenda, un non-allineato che da qualche tempo è dentro una luna di miele con parte dell’elettorato progressista: sabato, allo Spazio Novecento di Roma, il ministro dello Sviluppo economico interverrà al lancio della campagna elettorale della lista. Assieme a lui – ecco un altro segnale – prenderà la parola anche Paolo Gentiloni.
Certo, Gentiloni sarà lì nella sua veste “super partes” di presidente del Consiglio.
Certo, Gentiloni è – e resta – un esponente del Pd.
Ma avere accettato l’invito di Emma Bonino a partecipare alla prima manifestazione elettorale di “Più Europa” è un segnale, del tutto intenzionale.
In questo modo Gentiloni si pone plasticamente come unico personaggio capace di unire la coalizione e lo è per due motivi: perchè Bonino ha invitato lui e non Renzi, ma anche perchè il premier ha accettato di esporsi in una manifestazione di lista.
Di una lista che non è la sua. E da quel che trapela da casa radicale la manifestazione di sabato avrà almeno una replica.
Certo Gentiloni (alla Camera) e Bonino (al Senato) sono candidati in collegi concentrici e una collaborazione è fisiologica, ma la reiterata presenza del presidente del Consiglio a manifestazioni di “Più Europa” trasforma il premier in un simpatizzante della lista.
L’altro asso nella manica di Emma Bonino è Roberto Saviano.
Qualche giorno fa, su Facebook il popolare scrittore ha scritto un post che, se non diventerà una dichiarazione di voto, ci si avvicina: «Il nome lo abbiamo, ed è Emma».
E ancora: «Bonino ha combattuto, sempre», conquistando «l’autorevolezza che in tutto il mondo le riconoscono» e lei «può essere colei che rinnova i principi di libertà dentro una politica ormai diventata solo scambio, imbroglio, tattica».
E qualche giorno fa Carlo Calenda aveva usato parole altrettanto gratificanti: «Emma Bonino è un pilastro fondamentale dell’alleanza riformista liberal democratica che serve all’Italia. Il Pd ne ha bisogno».
Ancora tutti da interpretare gli ultimi sondaggi. Pur in presenza di letture diverse, in genere i principali istituti segnalano che si sarebbe arrestata la caduta libera del Pd, che ha perso circa 7 punti in 9 mesi e che i potenziali elettori dem (in parte attratti da LeU, in gran parte finiti nell’area dell’astensione) si starebbero redistribuendo, in particolare verso “Più Europa”: nell’ultima settimana la lista Bonino è data in crescita dal’Istituto Piepoli, da Ixè, Emg.
Ma con percentuali ancora sotto il 3%, lontanissime da quelle che indicano la Bonino nella hit parade dei personaggi più popolari.
Lei obietta: «Se abbiamo tentato questa scalata è perchè cerchiamo di arrivare alla testa oltre che al cuore degli italiani».
(da agenzie)
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