LA BUFALA DEL CALO DELLA DISOCCUPAZIONE: DERIVA SOLO DALL’AUMENTO DI CHI SI E’ PERSINO STANCATO DI CERCARLO E RISULTA STATISTICAMENTE TRA GLI INATTIVI
QUANDO LE STATISTICHE SONO STRUMENTO PER DIFFONDERE LE BALLE DEL GOVERNO : I DATI SONO CHIARI, BASTA ESSERE ONESTI NEL DIFFONDERLI
Esultanze a destra e a manca per il calo della disoccupazione ai livelli del 2012. I dati dell’Istat parlano di una percentuale che ormai è arrivata al 9,7%. Appunto, il dato più basso dal gennaio 2012. Ma dobbiamo capire, al di là delle consuete strumentalizzazioni delle statistiche e della matematica, che cosa ha portato al calo della disoccupazione, soprattutto in questo ultimo mese.
Si capirà , quindi, a un’analisi più profonda, che la situazione non è molto cambiata rispetto alla precedente rilevazione dell’istituto nazionale di statistica.
L’elemento che ha fatto scendere la disoccupazione al 9,7% è la diminuzione del numero dei disoccupati di circa 29mila unità soprattutto nell’ultimo mese. Ma a cosa è dovuto questo calo così importante?
Lo spiega su Twitter Mario Seminerio economista e divulgatore. Leggendo il report dell’Istat sulla disoccupazione relativamente al mese di giugno, si percepisce una variazione dell’occupazione di -6.000 posti, frutto di +52 mila dipendenti (di cui 43 mila a tempo indeterminato) e -58 mila autonomi.
Come si può evidenziare, non c’è effettivamente la creazione di nuovi posti di lavoro che fa calare il dato complessivo sulla disoccupazione.
La flessione è semplicemente rivelata sulla diminuzione del numero di disoccupati, appunto i 29mila di cui abbiamo parlato in precedenza.
Il calo di disoccupati di giugno (-29 mila) è fatto quasi interamente dalla coorte anagrafica 15-24 anni (-28 mila) e questo stesso numero — 28mila unità — va a rimpolpare le fila degli inoccupati.
Dunque, non c’è un movimento nel settore del lavoro e non ci sarebbe molto da festeggiare. Non c’è un peggioramento, questo è vero, ma la situazione è praticamente statica rispetto alle rilevazioni precedenti.
Gli occupati a giugno non sono aumentati. C’è stata la riduzione della disoccupazione perchè si è ridotto il numero di chi cerca lavoro, a un certo punto qualcuno si è stufato di farlo
(da “NextQuotidiano”)
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