LA CAFONATA DI MELONI A FIRENZE: DEPISTA IL GOVERNATORE GIANI E IN BARBA AL PROTOCOLLO VA AL MEYER DA SOLA MENTRE TUTTI L’ATTENDONO IN REGIONE
SI NASCONDE DIETRO VAGHE “RAGIONI DI SICUREZZA” PER GIUSTIFICARSI… POI LE SCUSE TARDIVE
Depistare. Una specialità di Giorgia Meloni. Come i ritardi agli appuntamenti ufficiali in agenda, che si ripetono.
È successo di nuovo oggi a Firenze. Dove la premier era attesa per la firma degli accordi sui fondi europei con la Regione Toscana, e poi – aggiunta all’ultimo e senza comunicarlo – per una visita all’ospedale Meyer, dove si trovano in cura i bambini di Gaza.
Meloni ha invertito le due tappe fiorentine, pare anche per evitare i giornalisti, ma senza annunciarlo a Eugenio Giani, il governatore toscano del Pd, che la stava aspettando in piazza Duomo, dove ha sede la Regione.
Un classico “bidone”. Anche il cerimoniale di Palazzo Chigi e il dispositivo di sicurezza che ha responsabilità sulla presidente del Consiglio sarebbe rimasti spiazzati dal cambio di programma.
Il risultato è stato il ritardo di un’ora e la furia e le urla di disappunto di Giani, convinto che Meloni abbia voluto evitare in tutti i modi una foto con un presidente di Regione dell’opposizione.
Un rigurgito delle pulsioni della leader di Fratelli d’Italia, eternamente in lotta contro la tanto detestata «sinistra».
Al termine della cerimonia Meloni chiede scusa: «Con Giani avevamo valutato di fare una cosa più ampia oggi al Meyer, poi ci sono state delle necessità di sicurezza che lo hanno impedito per cui mi devo scusare col presidente se non siamo riusciti a fare la visita che avevamo programmato».
(da agenzie)
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