LA CAMPAGNA ELETTORALE PASSA DA CERNOBBIO: TUTTI ALLA CORTE DELLA FINANZA INTERNAZIONALE
IL GHOTA DELL’ECONOMIA AL FORUM AMBROSETTI… CI SARANNO GENTILONI E OTTO MINISTRI, MA ANCHE DI MAIO E SALVINI IN ATTESA DELLA LORO PORZIONE, DOPO CHE L’ANNO SCORSO AVEVANO CRITICATO IL FORUM
È uno degli appuntamenti clou dell’economia e della finanza, non solo nazionale, ma mai come quest’anno il Forum Ambrosetti, a Cernobbio, è tappa obbligata per la politica e crocevia imprescindibile per la campagna elettorale.
Ecco allora che Villa D’Este si prepara a ospitare sì economisti ed addetti ai lavori, ma anche tanti, tantissimi, politici.
E ognuno è pronto a giocare la propria partita. Il governo arriverà in massa, con il premier Gentiloni, otto ministri e la sottosegretaria Maria Elena Boschi.
A Luigi Di Maio toccherà fare da volto alla tappa di Cernobbio che per i 5 Stelle è cruciale nella marcia di avvicinamento al potere.
E ci sarà anche Matteo Salvini, che l’anno scorso snobbò il Forum, definendolo “il concerto sul Titanic”.
L’incoronazione di Di Maio a candidato premier, prevista per il 24 settembre a ‘Italia 5 Stelle’, comprende alcuni passaggi obbligati, come quello del Forum Ambrosetti, un appuntamento da sempre associato ai cosiddetti “poteri economici forti”, e insomma a quell’establishment contro il quale il grillismo si era proposto come rottamatore e che poi, soprattutto tramite Di Maio, ha cominciato a frequentare alla ricerca di un rapporto di convivenza e di reciproca utilità .
Il vicepresidente della Camera, nella costruzione di questa rete di rapporti con i centri economici e finanziari, iniziata con l’incontro con la Trilateral, ha agito da tessitore suscitando anche perplessità e malumori da parte degli ortodossi, cioè dei meno disponibili a diluire il dna da opposizione dura e pura in un pragmatismo che prevede una capacità di dialogo con mondi un tempo osteggiati.
Di Maio arriverà a Cernobbio già sabato pomeriggio e verrà intervistato domenica mattina dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana.
Molti considerano la scelta dell’intervistatore un segno di grande attenzione per la forza politica e per il leader che potrebbero andare al governo dopo le prossime elezioni.
Allo stesso tempo la presenza grillina a Cernobbio è un banco di prova per Di Maio su cui vengono rivolti i riflettori per capirne l’affidabilità e per misurare il grado di allontanamento dell’interno Movimento o almeno dei suoi vertici dalla predicazione anti capitalistica che è stata parte fondante di M5s fin dai tempi del V-Day, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario e proprio Di Maio l’8 settembre sarà presente a Trieste per ricordarlo in ottica movimentista, nonostante sia reduce da una platea totalmente diversa, come quella del forum Ambrosetti.
Non solo. Prima di Cernobbio, il candidato in pectore, va ad arare un altro pezzo d’Italia, quel mondo della cultura e dello spettacolo tradizionali rispetto al quale il grillismo delle origini aveva mostrato estraneità .
Due elementi emergono guardando questo tour di accreditamento così intenso e tutto affidato a colui che probabilmente vincerà le primarie M5s.
Il primo è che quest’anno al Meeting di Rimini non si è fatto vedere nessuno a riprova che quel cotè politico ed economico rappresentato da Comunione e liberazione non è considerato fruttuoso in casa 5Stelle, al contrario Di Maio ha scelto l’establishment di Cernobbio.
L’altro l’elemento è appunto l’assenza dello scorso anno del vicepresidente della Camera al Forum Ambrosetti. Era atteso ma poi non si è presentato, complice probabilmente la debolezza del momento.
Di Maio lo scorso settembre era sotto attacco per le scelte fatte su Roma (le famose mail che riguardavano l’assessore Muraro). Era il suo momento di maggiore vulnerabilità ed erano i giorni in cui una parte del Movimento gli chiedeva un passo indietro.
Lo scenario oggi è diverso con un’incognita per quanto riguarda la partecipazione di Di Maio a Cernobbio: peseranno e quanto peseranno le scivolate mediatiche fatte nelle ultime settimane sui temi dell’abusivismo e dell’accoglienza, con tanto di polemica con il collega di Movimento Roberto Fico.
Due campi in cui le dichiarazioni del big grillino hanno suscitato critiche sia dentro sia fuori dal Movimento.
Di Maio non sarà il solo politico a irrompere nella cornice economico-finanziaria di Cernobbio.
Al Forum Ambrosetti, infatti, arriverà praticamente mezzo governo: sono attesi il premier Paolo Gentiloni, la sottosegretaria Maria Elena Boschi, e i ministri Pier Carlo Padoan, Carlo Calenda, Angelino Alfano, Marco Minniti, Giuliano Poletti, Andrea Orlando, Claudio De Vincenti e Valeria Fedeli.
A Cernobbio arriverà anche il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. Ma per uno dei dossier più caldi dell’economia italiana ed europea, cioè il controllo dei cantieri navali Stx di Saint Lazaire, non sarà il Forum Ambrosetti il punto di snodo della trattativa tra Roma e Parigi.
Perchè se è vero che a Cernobbio è previsto l’intervento del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è altrettanto vero non solo che non parteciperà allo stesso panel di Le Maire, ma anche che i due ministri potrebbero addirittura non incrociarsi.
L’arrivo e l’intervento di Le Maire, infatti, sono previsti per sabato mentre Padoan chiuderà i lavori del Forum domenica all’ora di pranzo. “Nessun incontro è in programma”, riferiscono fonti del Tesoro a Huffpost.
(da “Huffingtonpost”)
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