LA CORTE DEI CONTI STRONCA LA GESTIONE DEI CONTROLLI DEL PNRR E STRACCIA LA PROPOSTA DI LEGGE DI FRATELLI D’ITALIA CHE VORREBBE RIDIMENSIONARE I SUOI POTERI
“POTREBBE CONDURRE A UNA PARALISI E RISCHIA DI INCENTIVARE SITUAZIONI DI ILLEGITTIMITÀ”
La Corte dei Conti affonda un colpo contro il governo sul terreno politicamente più delicato per il commissario-in-pectore: il Pnrr. Un parere di trentacinque pagine dei magistrati contabili riapre una vecchia contesa con il centrodestra: il tiro alla fune sui controlli delle gare per mettere a terra i fondi del Recovery Ue.
I magistrati intervengono sulla proposta di riforma della Corte dei Conti presentata alla Camera dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti. […] Ora i giudici tornano sulla scena. Con un parere dai toni durissimi, mentre Fitto si prepara a entrare nell’arena dell’Eurocamera per la conferma a commissario europeo con delega, fra l’altro, al Pnrr.
Nel parere i magistrati romani spiegano che la riforma Foti, allentando i controlli successivi per la responsabilità erariale per tutti gli atti che hanno avuto il via libera della Corte in via preventiva, «anziché rispondere alla finalità “acceleratoria” dell’azione amministrativa, potrebbe condurre quasi a una paralisi del circuito dei controlli, nonché al rischio che si possano incentivare situazioni di illegittimità rilevabili proprio nei settori» interessati dalle gare Pnrr.
Insomma, invece che mettere la parola fine alla “paura della firma” il risultato della riforma «è opposto» a quello desiderato. Invece che liberare sindaci e amministratori dalla spada di Damocle della responsabilità erariale e accelerare i lavori, la proposta targata Fratelli d’Italia comporterà «un aggravio dell’azione amministrativa e delle procedure di controllo e giurisdizionali».
Bruciano ancora le tensioni per la sottrazione alla Corte del controllo concomitante sui fondi Pnrr. Se fosse rimasto, ricalcano oggi nel parere al vetriolo i magistrati, «avrebbe assicurato un monitoraggio e una verifica dei risultati al fine di responsabilizzare in corso d’opera stimolando processi di autocorrezione delle amministrazioni destinatarie nell’impiego delle risorse finanziarie per la realizzazione degli investimenti e il conseguimento degli obiettivi previsti dal Piano stesso».
La riforma «è destinata a creare un ulteriore abbassamento del livello delle garanzie poste a tutela della legalità e del buon andamento dell’azione».
(da agenzie)
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