LA DEMOCRAZIA CHE PIACE AI SOVRANISTI: SU 200 CANDIDATI ALLA DUMA DI MOSCA SOLO UNO E’ INDIPENDENTE
LA STRATEGIA DELL’OPPOSIZIONE DEL “VOTO INTELLIGENTE” PER BOICOTTARE IL REGIME DI PUTIN
Dopo un’ondata di proteste e repressione mai vista dall’inverno 2011-2012, oggi si tengono oltre 5mila elezioni locali in tutta la Federazione locale. Si eleggono 16 governatori e i deputati di 13 regioni, tra cui la Crimea.
Ma tutti gli occhi sono puntati su Mosca dove verranno rinnovati i 45 seggi della Duma, il Parlamento locale: circa 200 i candidati, solo uno dell’opposizione.
Dal centro alla periferia, i moscoviti sono accolti da palloncini nei tre colori della Russia, postazioni gioco e venditori di limonata, gelato e dolci. Oggi, infatti, è anche la Festa di Mosca: ricorrono 872 anni dalla fondazione.
I candidati indipendenti
Non avendo il sostegno di un partito, i candidati indipendenti avevano dovuto raccogliere fino a 5mila firme per essere ammessi alla corsa. Ma a metà luglio la Commissione elettorale ha invalidato la maggior parte delle firme e ha respinto le loro candidature. Da allora l’opposizione è scesa in piazza per otto weekend consecutivi in cortei, per lo più non autorizzati.
La repression
Le autorità hanno risposto con violenti arresti e incriminazioni anche per “disordini di massa” per cui si rischiano fino a 15 anni di carcere. Tutti gli oppositori più noti sono finiti in carcere: da Aleksej Navalnyj, a capo della Fondazione anti-corruzione, all’ex deputato indipendente Dmitrij Gudkov fino all’ex delfino di Boris Nemtsov, Ilja Jashin, rilasciato solo ieri dopo aver scontato sette condanne consecutive. Ljubov Sobol è stata più volte fermata, ma poi rilasciata perchè madre di una bimba piccola. Un uomo è stato condannato a cinque anni di prigione per un tweet.
Il voto intelligente
Aleksej Navalnyj, Ljubov Sobol e i loro collaboratori hanno lanciato la piattaforma per il “Voto intelligente” che, in base alla propria circoscrizione, suggerisce il politico da votare per affossare il candidato del partito al potere Russia Unita. Ma non tutta l’opposizione sostiene questa strategia
(da agenzie)
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