LA DEPUTATA SVIZZERA ADA MARRA: “DUMPING SUI SALARI? COLPA DEGLI INDUSTRIALI, NON DEI LAVORATORI”
“LE QUOTE NON SONO UNA SOLUZIONE, PRESTO SE NE ACCORGERANNO”…”A GINEVRA E BASILEA, DOVE GLI STRANIERI SONO TANTI, HANNO VINTO I NO”
La famiglia viene dal Salento ma lei, Ada Marra, è nata a Losanna 41 anni fa e oggi è talmente svizzera da sedere in Parlamento a Berna per il partito socialista.
E pronuncia parole spiazzanti.
«Il referendum? Ha vinto chi ritiene che i problemi di questo Paese derivino dagli immigrati ma non è così, le quote non sono la soluzione. Non tarderemo ad accorgercene».
Poche sono state in Svizzera le voci d’accordo con lei.
Proviamo ad analizzare il responso delle urne partendo da un quesito: la caduta dei salari provocata dall’immigrazione è reale o no, specie in Ticino?
«Lo è senz’altro. Ci sono datori che offrono paghe mensili di 1.500 franchi, una miseria. Sono svizzeri ma anche italiani che hanno delocalizzato le aziende. E allora il problema sono gli immigrati o gli imprenditori che sfruttano il dumping salariale?» .
I sindacati propongono in alternativa un salario minimo di 4 mila franchi: è praticabile?
«A maggio torneremo a votare proprio sul salario minimo. Sarà interessante vedere la risposta degli elettori».
Ma questo non spiega ancora la vittoria del sì…
«Determinante è stato il voto di cantoni interni molto tradizionalisti ma che di stranieri ne vedono ben pochi. Invece in zone dove il fenomeno è massiccio, come a Ginevra o Basilea, i contrari sono stati la maggioranza. Certo consapevoli che senza gli stranieri l’economia non regge» .
Allora come mai in Ticino i sì sono stati il 68%?
«È probabile che in Ticino la paura giochi un peso maggiore: se la crisi investe persino regioni forti come Piemonte e Lombardia i timori crescono. Ma se il Ticino vuole tutelarsi può prendere contromisure impedendo lo sfruttamento dei lavoratori» .
di C.Del.
(da il Corriere della Sera“)
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