LA DESTRA VUOLE UNIRE LE FORZE “NAZIONALRIVOLUZIONARIE”
L’IDEA DI UN NUOVO PARTITO ANTIEUROPEISTA E ANTISISTEMA… L’INCONTRO CON STEFANO DELLE CHIAIE E MAURIZIO BOCCACCI
Un partito. Una nuova forza in grado di occupare il vuoto lasciato a destra dal sostegno del Pdl al governo Monti.
E che rilanci parole con una forte carica antieuropeista e antisistema.
Per provare così a intercettare il voto di protesta e di esasperazione come ha fatto Alba Dorata in Grecia.
Per questo le porte sono aperte a tutti, anche a elementi che in un altro contesto potrebbero essere ritenuti poco presentabili.
Non è un caso che dietro le quinte si muovano personaggi che vanno da Stefano Delle Chiaie a Gianluca Castellino. Passando per Francesco Storace e La Destra.
L’obiettivo è appunto un movimento che si ispira anche al Front National di Marine Le Pen: una forza di destra con un peso elettorale importante, che non rinuncia però ad accogliere tra le proprie fila anche le idee e le formazioni più radicali, come è successo con gli skinhead in Francia.
IL PROGETTO POLITICO
Insomma, qualcosa si muove nel cuore della destra italiana, anche in quella più estrema. Vecchi capi parlano con giovani colonnelli, nostalgici dell’Msi si incontrano con la diaspora della destra eversiva e radicale.
Questo nuovo percorso comincia all’«Augustus Attivo», un palazzo appena occupato nel centro di Roma, a poche centinaia di metri dal Parlamento.
E qui che si è svolto un incontro chiamato «Aprite le porte ai ribelli» organizzato da Gianluca Castellino e dal suo gruppo “Attivisti”, che ha come simbolo un martello incrociato con la runa “kano” a simboleggiare la luce.
Tra i partecipanti quello che fu lo stato maggiore di Avanguardia Nazionale con il capo Stefano Delle Chiaie e i colonnelli Adriano Tilgher (anche lui ora ne la Destra) e Bruno Di Luia, l’ex Nar Luigi Aronica, ma anche Maurizio Boccacci, ex leader di Movimento Politico e Base Autonoma di cui Castellino è stato il delfino.
Dopo lo scioglimento, grazie alla Legge Mancino, della formazione dichiaratamente antisemita e negazionista “Militia”, questa è la prima apparizione in pubblico di Boccacci che riabbraccia il figliol prodigo.
«Con Maurizio — spiega al telefono Castellino — c’è un sentimento di fratellanza che non è mai cessato. L’amicizia va al di là delle scelte politiche».
Mentre sull’incontro tenuto all’Augustus Castellino tiene a precisare che non è stato un episodio ma «l’idea è quella di creare un progetto politico organico di collaborazione tra tutte le forze e le figure nazionalrivoluzionarie».
IL PERCORSO
Castellino è una vecchia gloria della destra neofascista romana, negli anni ’90 passa per Movimento Politico (organizzazione sciolta grazie alla Legge Mancino) poi per Forza Nuova e Base Autonoma.
A metà degli anni 2000 stringe uno stretto sodalizio con Gianluca Iannone, leader di Casa Pound, con cui guida l’ala movimentista di Fiamma Tricolore.
Nel 2008 la folgorazione per Gianni Alemanno di cui diventa stretto collaboratore con il suo movimento “il Popolo di Roma”.
Con l’occasione mette da parte ogni velleità rivoluzionaria assieme a braccia tese e croci celtiche.
Poi la disillusione e l’approdo qualche mese fa a la Destra di Storace,dove fa parte della direzione nazionale. Castellino non ha problemi a spiegare il cambio di rotta: «Le nostre aspettative non sono state minimamente soddisfatte dal centrodestra. Mentre i partiti litigano sulla legge elettorale e di come fare a continuare a finanziarsi, mentre il centrodestra discute su Berlusconi si o Berlusconi no, il popolo è alla fame, non ci sono più spazi di mediazione. Per questo credo che bisogna intraprendere un percorso nazionalpopolare e nazionalrivoluzionario per uscire dalla crisi».
LA POLEMICA
Un’idea che non piace per nulla a Pacifici e alla comunità ebraica romana. E si chiede «come sia possibile che Maurizio Boccacci condannato da un tribunale e che doveva scontare la pena ai domiciliari per gravi motivi di salute, possa partecipare invece ad eventi pubblici. Mi domando com’è possibile questo quando il sottoscritto vive da quattro anni e mezzo sotto scorta per i piani di attentare alla mia vita di cui il signor Boccacci parlava al telefono, come risulta da alcune intercettazioni».
Pacifici poi se la prende con Castellino che «fino a pochi mesi fa ci chiedeva con il suo movimento vicino al Pdl di organizzare viaggi ad Auschwitz».
Ma la cosa che definisce più grave è il coinvolgimento di «Storace che abbiamo conosciuto anche come uomo delle istituzioni. Forse è ora di indagare, e lo dico con rammarico, su questa formazione politica».
Benedetta Argentieri e Valerio Renzi
(da “il Corriere della Sera“)
Leave a Reply