LA FIACCOLA DELLA VERGOGNA: BOICOTTIAMO LE OLIMPIADI
IN CINA 8.000 ESECUZIONI L’ANNO E 1 MILIONE DI CINESI DISSIDENTI AI LAVORI FORZATI NEI LAOGAI
Mentre la fiaccola olimpica attraversa l’Europa, tra legittime contestazioni e assalti da parte dei gruppi proTibet e di coloro che denunciano da anni la vergogna di aver assegnato i Giochi olimpici a un regime comunista che si guarda bene dal garantire la libertà politica e religiosa dei propri “sudditi”, è opportuno che l’Europa si interroghi sulla presenza dei Capi di Stati del Continente alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici. Mentre Stati Uniti e Gran Bretagna si sono piegati alla logica liberista e alla tutela del “mercato”, ancora una volta da apripista di una “visione non mercantile” della politica si è fatto interprete il presidente francese Nicolas Sarkozy che ha richiamato con durezza il governo cinese al rispetto dei diritti umani. Sarko ha portato sulla sua linea il cancelliere tedesco Angela Merkel, il premier polacco Vaclav Klaus, il governo estone e quello slovacco. Ma la presa di posizione del presidente francese sta ponendo seri problemi a tanti altri governi, anche alla luce della repressione nel sangue dei dissidenti tibetani, con oltre 140 morti tra le strade.
Ben vengano gli assalti alla fiaccola olimpica a Londra e a Parigi, ben vengano le provocazioni di Robert Menard, fondatore di “Reporter sans frontier”, autori del gesto ad Atene della bandiera con 5 manette al posto dei cinque cerchi, che hanno visto in tutto il mondo salvo che in Cina, a causa della censura della dittatura comunista.
Ma veniamo ai dati ufficiali della Fondazione Dui Ha, con sede a San Francisco, cui fanno riferimento sia Amnesty International che la Human Rights Watch che la nostra Nessuno tocchi Caino: nel 2007 sono state eseguite in Cina 8.000 condanne a morte, il 63% delle esecuzioni di cui si è a conoscenza nel mondo.
Sono ben 68 i crimini puniti con la morte: compresi evasione fiscale, uccisioni di specie protette, corruzione e gioco d’azzardo ( peccato che la Cina continui a essere uno dei Paesi più corrotti e inquinati del globo). La maggior parte degli organi trapiantati in Cina proviene dai condannati a morte. Spesso i condannati a morte vengono giustiziati in base a confessioni estorte con la tortura, come denunciato anche da un giornale cinese. Clamoroso lo scandalo di Teng Xingshan, giustiziato per l’omicidio di una moglie poi ricomparsa, anni dopo, viva e vegeta. O il caso della 29enne Ma Wihua, condannata a morte per possesso di droga mentre era incinta. Poichè il codice penale vieta l’esecuzione delle donne in gravidanza è stata sottoposta ad aborto coattivo: sotto anestesia forzata ” perchè la paziente si rifiutava di cooperare”. Vengono poi organizzate manifestazioni di massa per la lettura della sentenza di morte, i condannati trascorrono in ginocchio, ammanettati a mani e caviglie il periodo precedente l’esecuzione, una inutile umiliazione. Spesso si procede per fucilazione con un colpo alla nuca che disintegra il cervello.
Altro discorso meritano i “laogai”, i campi di rieducazione attraverso il lavoro, di cui fu pioniere Mao Tze Tung negli anni ’50. Vi sono attualmente censiti almeno 1.045 campi di concentramento in Cina, con circa 1 milione di detenuti, dissidenti del regime comunista. Grazie ai lavori forzati a costo zero di questi detenuti, nuovi schiavi del capitalismo di Stato del governo comunista, l’economia cinese ha invaso a costi stracciati i mercati europei, attraverso società di copertura. Fonti dei dissidenti parlano addirittura di 4 milioni di detenuti nei laogai, si tratta in ogni caso di sostenitori di diritti umani, appartenenti a minoranze religiose ed etniche, non certo di pericolosi rivoluzionari. “Strumenti per la rieducazione della mente” li chiama la dittatura cinese…
E’ questo il Paese che ospiterà i giochi olimpici, dove arderà il fuoco di Olimpia, nella ignavia del governo italiano che sta zitto, tace, complice di un Governo di assassini e criminali che se mai ci fosse una Norimberga per loro, finirebbero tutti fucilati .
Mentre la Cina invade i nostri mercati con le griffe contraffatte e i prodotti a basso prezzo per la mancanza della tutela dei diritti dei lavoratori, Prodi fa finta di nulla.
Vergogna Italia, in vendita per un piatto di lenticchie…o di seta cinese.
( 1 continua)
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