LA FIUMANA CINQUESTELLE AD ASSISI: PROVE DI DIALOGO COL PD SUL REDDITO
IL LEADER SI DEFILA DA POSSIBILI TRATTATIVE, MA IL CORTEO IN MARCIA SULLA PERUGIA-ASSISI STA CON DI MAIO: “SU QUESTO SI PUà’ DIALOGARE”
Una lunga marcia, assieme a una folla grondante passione e tifo.
Una processione colorata e caotica, nel nome di quel reddito di cittadinanza che il fondatore Grillo pretende ma sul quale non vuole trattare con i partiti e neppure con la minoranza del Pd, “perchè non parlo con i cassintegrati della politica”.
A parlare con tutti provvederanno i suoi parlamentari, pronti a discutere “sulla nostra proposta” dentro i Palazzi che il leader aborre: anche con Roberto Speranza, voce dei ribelli dem, che ora un tavolo lo invoca. In un giorno di afosa primavera, Beppe Grillo trascina i Cinque Stelle nella marcia Perugia-Assisi, 19 chilometri che alla fine si dilatano fino a 25, causa deviazione.
Camminano, eletti e attivisti del Movimento, anzi corrono: partiti a mezzogiorno arrivano davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli attorno alle 17, in netto anticipo sulla tabella di marcia.
Grillo arriva con un sorrisone, in una ressa da concerto rock.
Rinuncia al discorso di chiusura e se ne va. Tanto ha già raggiunto il suo obiettivo, radunare molta gente e moltissima stampa.
Il Movimento parla di 50 mila partecipanti. Probabilmente troppi (più ragionevole un calcolo attorno ai 20-25 mila), ma il colpo d’occhio è notevole.
Ed è il primo dato: il M5s ha ormai un suo popolo fedele, che di sabato arriva da ogni angolo d’Italia e si sobbarca una marcia da podisti.
Entusiasti, dall’età media non verde (diverse le famiglie), che diffidano dei giornalisti e invocano “onestà ” senza sosta. L’altro elemento, quello politico, lo confermano i parlamentari: la marcia serve a sbloccare la discussione sul reddito di cittadinanza. “Siamo pronti a trattare, discutendo anche di modifiche al nostro ddl — precisa Luigi Di Maio — a patto però di non annacquare la nostra proposta, 780 euro a ogni cittadino sotto la soglia di povertà . Questa marcia serve anche a sensibilizzare il Parlamento”. Gli chiedono del dem Speranza, che venerdì ha proposto un tavolo comune sul reddito.
Di Maio mette un paletto: “Il tavolo è la commissione in Senato, si muovano”. L’importante è discuterne, e in fretta, come ripetono altri big come il deputato Roberto Fico o il senatore Nicola Morra: “Gli altri schieramenti passino ai fatti”. Certo, poi c’è Grillo: “Speranza propone un tavolo? Non commento il nulla, io un tavolo con i cassintegrati della cultura politica non lo faccio, sono vent’anni che promettono e non fanno nulla”.
Ma suona più come un gioco dei ruoli, tra il leader e i “portavoce”.
A Perugia di parlamentari ne compaiono tanti, molti in calzoncini e maglietta, quella della manifestazione: sfondo giallo e un tondo rosso con Grillo disegnato in versione francescana.
Alessandro Di Battista arriva con la madre, Di Maio è il più acclamato. Non c’è Federico Pizzarotti, il sindaco dissidente di Parma. “È rientrato tardissimo da un’iniziativa elettorale, e oggi aveva impegni” spiegano.
C’è però il capogruppo parmense Marco Bosi, che parla di “bella manifestazione su un’ottima proposta”.
I giornalisti chiedono del Grillo-Leaks, il caso delle intercettazioni rubate a lui e (si suppone) ad alcuni parlamentari, finite per qualche ora su un sito. La risposta è standard: “Nelle nostre intercettazioni non si parla di tangenti”.
Si parte dai Giardini del Frontone. Grillo e Gianroberto Casaleggio si materializzano da un camper. Il comico è in maglietta e camiciola bianca, il “guru” indossa uno giaccone a scacchi e l’inseparabile cappellino.
È subito ressa, con il (fragile) cordone di sicurezza che traballa. Grillo dovrebbe fare un discorsetto iniziale, ma è impossibile.
Così si parte, in un delirio di spintoni. I diarchi fanno qualche decina di metri assieme. Poi Casaleggio, accompagnato dal figlio Davide, devia verso un’auto.
Ma qualcosa lo dice: “Al reddito di cittadinanza ci credo, è stato introdotto in tutti i Paesi civili. Il caso Leaks? Nessun commento”.
Beppe Grillo apre così: “Questa non è una marcia per il Movimento, è per tutti i cittadini. Il reddito di cittadinanza non è beneficenza”.
Poi parla anche di tantissimo altro, senza fermarsi. “Mattarella? Ancora non mi sono fatto un’opinione di lui, il giudizio è sospeso”. L’Italicum: “Se ci favorisce? La legge elettorale è come l’oroscopo. Noi la nostra ce l’avevamo, ma quella perfetta non esiste: Nigel Farage in Inghilterra con il 13 per cento si è dovuto dimettere”. Sull’Europa si sofferma: “C’è il rischio di deriva verso la destra estremista, noi siamo un argine. La Grecia deve uscire dall’euro: Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis vengono attaccati perchè dicono cose giuste. Noi per il referendum sulla moneta unica abbiamo già raccolto 800 mila firme”.
Si passa a Ponte San Giovanni, davanti a una sede di Forza Italia aperta (in Umbria si vota). Grillo saluta e mostra il pollice alzato .
Poi entra duro sull’oncologo Umberto Veronesi: “Pubblicizza in tv le mammografie, così forse ottiene più sovvenzioni per il suo istituto”.
Gli risponderà il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Pericolosissima disinformazione, le mammografie salvano vite”.
Grillo sale sul camper, cambia la camicia, riparte.
E scandisce: “Reddito di cittadinanza subito, o per i responsabili ci saranno sorprese”. Si arriva ad Assisi. “Questa marcia è bellissima, la dobbiamo a Casaleggio”, è la dedica finale.
Presto Grillo potrebbe riapparire a iniziative elettorali in Campania e Liguria.
O altrove.
Luca De Carolis
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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