LA GRANDE BATTAGLIA DI NICOLA PORRO CONTRO IL BIKINI ALLE BAMBINE
IL GIORNALISTA, ALLA RICERCA DELLO SCANDALO ESTIVO, FA UN BUCO NELL’ACQUA DANDO LA COLPA AI MUSULMANI PERCHE’ A DISNEYLAND, NEGLI USA, HANNO COSTRETTO SUA FIGLIA A INDOSSARE IL BIKINI
Ci sono giornalisti con la schiena dritta che combattono battaglie per il riconoscimento dei diritti civili o contro le discriminazioni razziali.
Ce ne sono addirittura di quelli che denunciano le malefatte dei potenti a costo di mettere a repentaglio la vita e la carriera.
Poi c’è Nicola Porro, che invece sceglie di prendersela “con l’Islam” perchè sua figlia di sei anni è stata obbligata a indossare il bikini perchè “la sua nudità superiore avrebbe potuto turbare il pudore collettivo”.
Ed ecco un grande reportage da parte del giornalista che verrà ricordato per aver dato spazio su una rete televisiva pubblica a luminari della scienza come Eleonora Brigliadori e Red Ronnie.
Luogo del misfatto: Disneyland, USA, Stati Uniti d’America, land of the free ma anche del politicamente corretto.
Di quelli che tirano giù le statue dei generali confederati e di Cristoforo Colombo.
La colpa ovviamente è immancabilmente degli islamici. Sì, proprio loro, quelli che impongono alle donne di indossare veli, hijab, niqab e burqa.
Peccato per un dettaglio fondamentale: i musulmani generalmente non impongono il velo alle bambine.
Nella cultura islamica infatti una donna è tenuta ad indossare il velo dopo essere diventata adulta. Questa età , a seconda dei paesi e delle loro tradizione, è variabile ma a 6 anni una bambina non è una donna adulta.
Colpa tutta degli americani che non rispettano le nostre tradizioni (e non è che mandare in giro le bambine in slip sia una tradizione ma piuttosto un’abitudine) e invece sono proni nei confronti dei musulmani.
A Porro infatti non è sfuggito come nel parco a tema fossero molte le donne islamiche che indossavano il velo senza che nessuno dicesse loro nulla.
Ma in quel medesimo parco c’erano centinaia di donne completamente fasciate da opprimenti burkini: costumi che coprono dai piedi alla testa.
In omaggio a una religione che la laica America non si permette di censurare.
Ma sfugge a Porro un aspetto fondamentale: a chiedere che la bambina indossasse il bikini non sono stati i “genitori musulmani” ma i gestori del parco di divertimenti. Perchè l’America, questa grande democrazia liberale che tutto il Mondo ci invidia, è una terra di grandi contraddizioni. E soprattutto di sentimenti assai puritani. Sentimenti che però sono ispirati ad una visione cristiana della vita.
L’idea di vietare bambine “seminude” nelle piscine e nei parchi è comune in tutto il Nord America, e a volte a creato conflitti “violenti”.
Insomma, noi in Italia possiamo anche avere la “tradizione” di mandare le bambine in spiaggia senza la parte di sopra del costume. Ma Porro non era in Italia, era negli USA.
E perchè dovrebbe imporre la sua tradizione agli altri? Ovviamente perchè siam meglio dei musulmani.
Ed è inutile recriminare che negli USA non si rispetti la tradizione della famiglia Porro e si preferisca invece essere “rispettosi di una tradizione religiosa” ben più lontana.
Innanzitutto perchè la tradizione di Porro non è una tradizione religiosa, in secondo luogo perchè ciò che spinge gli americani a far coprire le bambine è la paura dei pervertiti e non certo la volontà di blandire i musulmani per tenerseli buoni svendendo parte della “nostra identità ”.
La colpa ovviamente è delle èlite culturali che secondo Porro “sembrano imbambolate, incapaci di produrre un’idea che sia una, tutte impegnate, come sono, a fare dimenticare la propria storia e le proprie tradizioni”.
Ma il punto è che negli USA quella di non fare indossare il pezzo di sopra del costume alle bambine non è una tradizione.
Porro vorrebbe invece imporre la sua tradizione a tutti gli Stati Uniti facendo credere che è una tradizione anche degli statunitensi, quando è evidente che il costume americano rispetto ai bikini è diverso, indipendentemente dall’Islam.
Possiamo discutere sul fatto che far indossare il costume a due pezzi ad una bambina di 5 anni per paura dei pervertiti sia ridicolo, oppure eccessivamente puritano ma non possiamo dimenticarci di cosa è figlio quel puritanesimo.
(da “NextQuotidiano”)
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