LA GRANDE MALATA E’ LA SANITA’
IN SEI ANNI UN BUCO DI 30 MILIARDI DI EURO…LAZIO, CAMPANIA E SICILIA HANNO PRODOTTO IN TRE LA META’ DEL DISAVANZO TOTALE… I CONTROLLI DOVE SONO?
A fronte di risorse ingenti di cui beneficia, la Sanità italiana è una delle principale cause dei pesanti deficit delle pubbliche Amministrazioni. I dati parlano chiaro, nel 2007 la spesa sanitaria nazionale è ammontata a 102.519 miliardi di euro, superando “quota cento”. L’anno precedente si era assestata sul valore di 99.648 miliardi. Solo le spese per il personale hanno inciso per il 33% del totale: quasi 34 miliardi sono stati spesi per manager, medici ed infermieri. Altri 30 miliardi sono stati destinati all’acquisto di beni e servizi, con un aumento del 10% rispetto al 2006, determinato anche dall’acquisto diretto dei farmaci da parte delle Asl. Le varie tasse ( Irap, addizionale Irpef, Iva, accise) nel 2007 non sono state sufficienti a coprire tutte le spese, cosicchè Stato e Regioni ci hanno rimesso 3,169 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil . Dal 2001 ad oggi la Sanità italiana ha un conto in rosso pari a circa 30 miliardi di euro.
L’anno scorso solo 8 Regioni sono riuscite a chiudere in attivo questo capitolo: tra le virtuose Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana, segno che porre rimedio ai passivi è possibile. Le Regioni, invece, in vera e propria emergenza sono principalmente 3: Lazio, Campania e Sicilia. Il Lazio, nel periodo 2004/2007, ha perso 7,5 miliardi, la Campania 4,5 miliardi, la Sicilia 3 miliardi. Preoccupanti anche le situazioni in Abruzzo, Molise, Calabria e Liguria.
Il Lazio ha devoluto a strutture convenzionate 4,7 miliardi su un budget di 10,8 miliardi, in Campania 3,8 miliardi, in Sicilia 3,3 miliardi di euro i soldi destinati all’esterno del sistema pubblico inefficiente. Strana coincidenza, tra le Regioni meno virtuose e quelle con più posti letto privati. Il Lazio ne conta 15,89 per 10mila abitanti, la Calabria 14,15, la Campania 10,49 a fronte di una media nazionale di 8,7. Le degenze riabilitative ogni mille abitanti durano nel Lazio 247 giorni, contro i 124 della media italiana.
Ricordiamo che una legge costituzionale del 2001 proibisce alle Regioni di accendere mutui per ripianare il disavanzo, ma consente loro di aumentare le imposte. In ogni caso, con la Finanziaria 2008 sono stati accesi finanziamenti da 9,1 miliardi per Lazio, Campania, Molise e Sicilia, al fine di favorire il rientro del debito entro il 2010, ma ci crede qualcuno che ciò avverrà ? Alcune Regioni hanno cercato senza successo di ricorrere alle cartolarizzazioni, come l’Abruzzo: oggi si legge che 15 milioni di euro sarebbero finiti ai politici regionali per tangenti….
Il nuovo Governo assicura che inizierà a vagliare l’anagrafe tributaria per verificare le autocertificazioni sui cittadini esenti da ticket, onde stabilire se il reddito familiare lo giustifica. Inoltre promette una autorizzazione preventiva per prestazioni che riguardano le cliniche convenzionate. Altra proposta, per finanziare l’abolizione del ticket da 10 euro sulla diagnostica, il taglio del 20% dello stipendio dei manager della Sanità , ma tale emendamento ha già trovata contraria la Conferenza delle Regioni… La strada per una Sanità in pareggio pare ancora lunga per troppe Regioni…chissà perchè in 8 è stata invece possibile raggiungerla.
Leave a Reply