LA LAUREA FANTASMA DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA BELSITO: DA BUTTAFUORI IN DISCOTECA A PALAZZO CHIGI
UN’INCHIESTA DEL “SECOLO XIX” RIVELA CHE LA SCHEDA PERSONALE DEL TESORIERE DELLA LEGA, SEDICENTE LAUREATO IN SCIENZE POLITICHE, INDICA ALL’UNIVERSITA’ DI GENOVA LA DICITURA “CARRIERA ANNULLATA” … LUI ALLORA SOSTIENE DI ESSERSI LAUREATO ALL’ESTERO, MA NON DICE DOVE… DUBBI PERSINO SUL SUO DIPLOMA
Sul sito web ufficiale del governo, Francesco Belsito, nominato recentemente sottosegretario alla Semplificazione normativa, dopo la scomparsa di Maurizio Balocchi, ha fatto scrivere “laureato in Scienze politiche”.
Belsito è l’uomo nuovo della Lega in Liguria: 39 anni, da ragazzo animatore, buttafuori e organizzatore in discoteca, in politica debutta come autista e portaborse di Alfredo Biondi, in Forza Italia.
Poi diventa collaboratore di Balocchi, fino a subentrargli ora come segretario amministrativo vicario della Lega.
Oggi il quotidiano indipendente ligure “il Secolo XIX”, a firma Giovanni Mari, gli dedica un articolo non certo per le sue dichiarazioni politiche (per fortuna rare, visto che quando parla spesso commette autogol, come quando ha rivendicato posti per la Lega nelle fondazioni bancarie) e neanche per i gettoni che percepisce nel consiglio di amministrazione di Fincantieri.
Il quotidiano titola ” La laurea fantasma del sottosegretario Belsito”, raccogliendo e soprattutto verificando voci che provengono peraltro dall’interno della Lega stessa.
Fino ad ora c’era stato un tiro al bersaglio velenoso, ma sotterraneo, circa la sua laurea: diversi militanti leghisti, dice il Secolo XIX, la bollavano come una laurea fasulla, presa forse a Malta.
Ma Belsito ai suoi aveva detto che non era vero, l’avrebbe conseguita a Londra, dopo essersi iscritto all’Università di Genova.
Il giornalista è andato allora a verificare la sua scheda personale conservata nel cervellone dell’Ateneo genovese dove è apparsa la poco nobile dicitura: “Belsito Francesco, carriera annullata”.
Sempre secondo altre voci, il suo diploma di scuola superiore non sarebbe stato riconosciuto dalle leggi universitarie italiane e prtanto Belsito in realtà avrebbe solo la terza media.
A questo punto il giornalista ha chiesto direttamente all’esponente leghista una spiegazione, sentendosi rispndere: “E’ una storia vecchia, non era il diploma non riconosciuto, ma un timbro”(sic).
Incalzato dal giornalista perplesso: “Un timbro non riconosciuto?”, Belsito seccato dice di non ricordare bene, di avere studiato in un istituto privato e poi di essersi iscritto sia all’università di Genova che a una estera.
Preso atto che a Genova era stato cassato, resta il dilemma: “Quale università estera?”.
Se quattro mesi fa aveva dichiarato Londra, ieri ha dribblato: “Certe cose non si dicono al telefono”.
Vittima anche lui del timore di essere intercettato o solo dei vuoti di memoria?
Certamente un atteggiamento che alimenta ancora più dubbi circa il suo cursus ad honorem universitario.
Eppure da un sottosegratario alla Semplificazione ci saremmo aspettati una “semplice” risposta.
Sempre che uno sia in grado di darla ovvio.
Altrimenti basterebbe far cambiare la qualifica sul sito web del Governo indicando “terza media” come titolo di studio.
Dov’è il problema?
Quando uno ha le sue capacità comunicative e la sua profondità concettuale è sufficiente anche una laurea honoris causa.
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