LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO: DI FRONTE A UNA VERA EMERGENZA IL GOVERNO EMANA UN DECRETO CHE NON SERVIRA’ A NULLA
NESSUNA DECISIONE PERSINO SU PALESTRE E PISCINE… SI CHIUDONO RISTORANTI IN ORARI DOVE SONO GIA’ TUTTI CON LA SERRANDA ABBASSATA… PER CHIUDERE ZONE DELLA MOVIDA ALLE 21 SI LASCIA DECIDERE AI SINDACI… LE SCUOLE RESTANO APERTE COSI’ SUI BUS CONTINUERA’ IL CAOS E IL RISCHIO INFEZIONE, NESSUNA DECISIONE SUI TRASPORTI PUBBLICI
Alla fine, la stretta annunciata sarà piuttosto una strettina.
Basta scorrere la bozza del nuovo Dpcm che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si appresta a firmare per rendersene conto.
La prima novità introdotta riguarda i sindaci che potranno disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, di vie o piazze nei centri urbani, “dove si possono creare situazioni di assembramento” e quindi di fatto individuare “zone rosse” sui territori.
Quindi tutto demandato ad altri.
Per quello che riguarda la scuola, nella bozza è previsto il via libera alla didattica a distanza per le scuole superiori, ma solo “previa comunicazione al Ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferito ai specifici contesti territoriali”. Ancora, si profila all’orizzonte la possibilità di turni pomeridiani.
Nel testo, infatti, si prevede di modulare“ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9”.
Le Università , invece, decideranno come pianificare le attività , se in presenza o a distanza, sulla base dell’evoluzione del quadro epidemiologico del territorio e in funzione delle esigenze formative.
In pratica le scuole restano aperte e il caos trasporti continuerà , nessun accenno ad un aumento delle corse tramite noleggio bus di privati.
Quanto agli eventi e alle competizioni sportive: saranno consentiti solo quelli che riguardano sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale. Per la presenza di pubblico restano i limiti già fissati nel precedente Dpcm: massimo 1000 spettatori all’aperto, 200 nei luoghi chiusi, con una percentuale massima di riempimento di palazzetti e centri sportivi del 15% rispetto alla capienza totale ma mai oltre quota mille. Fortemente limitati gli sport di contatto, nella dimensione dilettantistica, sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto con carattere ludico amatoriale.
Le attività delle sale bingo o delle sale giochi saranno consentite solo dalle 8 alle 21, mentre si prevede il divieto di sagre e fiere di comunità e sospese le attività convegnistiche e congressuali: incontri e riunioni si svolgeranno in videoconferenza. “È fortemente raccomandato – si legge nel testo – svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza”.
Per quel che riguarda invece ristoranti, bar e locali, le attività sono consentite dalle 5 alle 24 se c’è il servizio al tavolo, con un massimo di sei persone per tavolo, fino alle 18 per i bar se il servizio al tavolo non c’è.
Gli esercenti avranno l’obbligo di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone che può contenere contemporaneamente. Disposizione, questa, prevista per rendere più agevoli i controlli, voluta in particolare dal Comitato tecnico scientifico.
In Italia in autunno il 99% del ristoranti alle 24 è gia chiuso da tempo e camerieri e titolari già dormono.
Fin qui le misure previste nella bozza, che però può essere ancora modificata, specie per le disposizioni che riguardano scuola e palestre. dove non si è deciso nulla per evidenti diversità di vedute all’interno della maggioranza.
Alla fine ci si chiede: a cosa serve un decreto che contiene il nulla?
(da agenzie)
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