LA MOVIDA A PERUGIA FINISCE PURE CON SCONTRI TRA GIOVANI TEPPISTI UBRIACHI E IL SINDACO E’ COSTRETTO CON UNA ORDINANZA A ORDINARE IL “COPRIFUOCO” ALLE 21
FINISCE A BOTTE LA MOVIDA NELLA CITTA’ UMBRA, GIOVANI NON RISPETTANO IL DISTANZIAMENTO, MOLTI SENZA MASCHERINA
La fase 2 alla prova della movida, in tutta Italia. Le strade si riempiono, la situazione si complica e salta il distanziamento sociale e i sindaci passano al contrattacco.
A partire da Perugia. «Le situazioni alle quali abbiamo assistito non sono accettabili». A parlare è il sindaco di Perugia Andrea Romizi che dopo le scene di movida violenta e di assembramenti di giovani senza mascherina viste nel centro storico della città ha disposto la chiusura di tutti i locali alle 21.
«Sarebbe da irresponsabili — ha detto il sindaco — vanificare tutti gli sforzi fatti finora». Le immagini raccolte dalle testate locali testimoniano la presenza di grandi gruppi di persone a stretto contatto tra loro, per lo più senza i dispositivi di protezione personale, quando ancora l’epidemia da Coronavirus continua a rappresentare un’emergenza, nonostante le riaperture.*
In particolare, le immagini raccolte da Il Messaggero mostrano scene di giovani che si riprendono i luoghi di socializzazione oltrepassando però il limite.
Nel video, oltre al mancato rispetto delle misure di distanziamento fisico, l’atmosfera di piazza Dante si surriscalda e la situazione degenera. Si assiste dunque a una scena in cui alcuni giovani finiscono col mettersi le mani addosso, tra le urla dei presenti.
E fuori campo c’è chi documenta con fotocamera alla mano.
Per queste ragioni, il sindaco di Perugia si è affrettato a emanare un’ordinanza valida da questa sera e per tutte le successive giornate di venerdì, sabato e domenica, e nei giorni festivi e prefestivi fino al 7 giugno.
Anche l’assessore alla Sicurezza Luca Merli ha manifestato preoccupazione: «Le disposizioni di distanziamento sociale non sono state rispettate, e si sono verificati episodi di assembramento preoccupanti, a causa dei quali, nostro malgrado, abbiamo dovuto emanare questa ordinanza». In questi pochi giorni di riaperture, a partire dal 18 maggio, il questore di Perugia ha già disposto la chiusura di alcuni locali che non sono riusciti a far rispettare le norme di comportamento da parte dei propri clienti, in primis il rispetto delle distanze sociali e l’uso delle mascherine.
In base all’ordinanza, tutti i locali pubblici del centro storico di Perugia e della zona di Fontivegge hanno l’obbligo di chiudere alle 21. I ristoranti che possono restare aperti dovranno comunque osservare «rigorosamente l’obbligo di servizio al tavolo per assicurare il dovuto distanziamento tra i clienti». Inoltre, saranno intensificati i servizi di controllo da parte delle forze di polizia.
(da Open)
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