“LA NOSTRA LINEA POLITICA NON LA DECIDE GRILLO”: INTERVISTA AL SENATORE CINQUESTELLE BOCCHINO
“VOGLIONO BUTTARMI FUORI? LO FACCIANO, IO RISPONDO SOLO AI CITTADINI”…. “AL SENATO SIAMO 53 FRATELLI E IO NON POSSO ESPELLERE UNO DEI MIEI FRATELLI”
Fabrizio Bocchino scende giù dal ring stravolto.
Anima critica del Movimento cinque stelle, tenta di lasciarsi alle spalle in fretta Palazzo Madama, l’ennesima drammatica riunione tra senatori. «La prego, è stata una mattinata faticosa, non è il caso…».
Poi però la sensazione di ribellarsi a un’ingiustizia contro una collega ha la meglio: «Votare per l’espulsione di Adele? Guardi, non esiste. Io non voto per l’espulsione di nessuno. Per principio».
Accelera il passo, dilata i silenzi. Si ferma di fronte al portone del suo ufficio.
E lì rivela di non temere sorte analoga a quella della senatrice Gambaro, messa alla porta per un’intervista: «Mi vogliono espellere? Se vogliono, lo propongano. Io sono qui per i cittadini. Sono solo un portavoce ».
Senatore Bocchino, cinque ore di riunione ma la linea non cambia: lunedì si vota per l’espulsione della senatrice Gambaro.
«Questo lo dice lei. Intanto, noi senatori lunedì ci incontreremo per discutere ancora della questione».
Sì, ma la strada sembra segnata.
«Dobbiamo parlarci. Lunedì, prima della riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato».
Lei, comunque, non ha cambiato idea?
«Io non voto per l’espulsione di nessuno. A prescindere».
A prescindere forse è addirittura troppo…
«Sa cosa dico sempre? Qui noi siamo cinquantatrè fratelli. E io non posso espellere uno dei miei cinquantatrè fratelli».
In questo caso, però, l’espulsione l’ha chiesta il padre.
«Non c’è un padre, ci siamo noi fratelli, ».
Beh, il padre è Grillo. Quello dei post, con i quali ha chiesto e ottenuto un voto per la cacciata della senatrice.
«La linea politica, l’ho detto e lo ripeto, non la decidono i post di Grillo. Noi discutiamo in assemblea, sempre. E lo faremo anche lunedì pomeriggio».
Eppure il caso Gambaro sembra uno spartiacque. È decisivo per la sua permanenza nel movimento?
«Io sono, mi sento nel movimento».
Non voterà per l’espulsione e sostiene che i post di Grillo non decidono la linea. In fondo anche lei — come la sua collega potrebbe essere espulso per un’intervista.
«Guardi, se vogliono proporre la mia espulsione, lo facciano pure. Se vogliono espellermi, sono liberi di votarlo e di farlo. Io sono qui, sono nel movimento. Sono solo un portavoce dei cittadini e a loro rispondo. Rendiconto tutto, lavoro e lo faccio essendo in pace con la mia coscienza».
(da “la Repubblica“)
Leave a Reply