LA PIROETTA DELLA POLI BORTONE: LA DESTRA DEI CONTORSIONISTI PORTA ALLA SCONFITTA
TRA RINNEGARE LA PROPRIA STORIA E CALPESTARE LA COERENZA… LA DESTRA VA RICOSTRUITA SU BASI ETICHE E COMPORTAMENTALI
Non è trascorso così tanto tempo da quando la Poli Bortone, dopo aver sostenuto e sviluppato – insieme a Storace e ad altre figure storiche della destra che fu – il “movimento per Alleanza Nazionale”, e dopo aver variamente attaccato la stessa Meloni, decise di abbandonare l’ennesimo tentativo velleitario per aderire a Fratelli d’Italia.
Non è passato così tanto tempo da quando la Senatrice, nel cercare di giustificare l’ennesima piroette, assunse che l’avrebbe fatto perchè sarebbe stato suo dovere “dare testimonianza”.
Cosa volesse testimoniare non s’e’ capito, però…
Fratelli d’Italia non ha nulla a che vedere con quella Destra Repubblicana, moderna ed Europeista di cui c’e’ bisogno, e la stessa senatrice non ha nulla di quella risolutezza concettuale e valoriale che dovrebbe essere quid indiscusso di chi si professa di destra.
Non è possibile che ci si conceda alle lusinghe berlusconiane per candidarsi a Governatore della Puglia voltando le spalle a quello stesso progetto politico a cui aveva contribuito – mettendosi addirittura in prima fila per farsi notare ad ogni costo e per sentire subito i “primi applausi” – per spaccare il centrodestra in due e consegnarlo all’annesima sconfitta.
Non è possibile sviscerare emozioni a frotte e finanche lacrime di gioia per poi ritrattare tutto.
Non è possibile “danzare” sul corso della storia per rinnegarla di continuo.
Non è possibile fare certe piroette e calpestare quella coerenza che non dovrebbe mai mancare.
Adoro le persone anziane, le rispetto sinceramente, ma quando fanno cose assurde, no. Al netto della premessa, c’e’ da prendere atto che è possibile fare i “ballerini”, o le “ballerine”, anche dopo i settant’anni: coerenza, zero. Testimonianza e “insegnamento”, pure…
E’ triste doverlo ridire ma quella destra che manca non potrà mai rinascere da e con questi presupposti. Quella destra che “non c’è”, non potrà mai rinascere da chi l’ha continuamente bistrattata e svenduta al miglior offerente.
Comunque sia il “vestito” dell’attuale destra italiana è coperto di tante, troppe “macchie” e di “cuciture” fatte davvero male.
Una continua trazione vetero-missina, storicamente apprezzabile, ma politicamente fuori dai tempi e dalla storia.
Una continua trazione xenofoba e razzista che pone sistematicamente fuori dalla storia le necessità di una società che sia davvero capace di combattere le sifde dei tempi.
La reiterata e continuata abiura della nostra storia e della nostra stessa identità di popolo.
Se in Europa la destra vince è perchè guarda altrove e guarda avanti, cavalcando le necessità dei tempi e della società in continuo divenire.
Se quella destra, in Europa, vince, è perchè ha modelli forti che non ha mai abiurato. Non restaurare e non rinnegare, diceva Almirante. La verità , però, è che i “suoi figli”, non soltanto hanno rinnegato ma hanno addirittura dimenticato.
Le imminenti elezioni regionali segneranno, purtroppo, l’ennesima “caporetto” per la nostra area, e sarà sconfitta forte e devastante.
Ricostruire non sarà facile perchè il problema è soprattutto culturale ed etico, perchè un’azione politica priva di spessore culturale e di etica comportamentale non sarà mai degna del compito che le dovrebbe appartenere.
Difficile immaginare locuzioni di sintesi. Difficile immaginare qualcosa che, nel superare vecchi brocardi, riesca a rimettere in moto la storia.
Per fortuna non spetta “a noi fare la pensata” sul nome e sul sotto-titolo.
Noi possiamo soltanto dire in cosa crediamo, cosa vorremmo che nascesse, cosa sentiamo doveroso portare avanti e per cosa siamo disposti “a batterci”.
E le idee sono tante… Ribelli, “rivoluzionarie” e finanche irriverenti – già perchè “oggi” sostenere finanche le storiche ragioni della legalità e di liste al di sopra di ogni sospetto, rappresenta una cosa parecchio ribelle, rivoluzionaria e irriverente! – perchè se nuovo percorso deve essere che sia vero: dei soliti restyling a cui non crede proprio più nessuno, siamo tutti stanchi.
E allora, rispetto per la destra italiana che fu.
Rispetto per la storia che è stata, ma rispetto soprattutto per “l’oggi” perchè è oggi che bisogna dimostrare di avere il coraggio di perseguire sentieri nuovi anche guardando in modo sempre più convinto alle esperienze d’oltre confine.
Proprio là , dove la destra, non soltanto ha vinto, ma ha fatto addirittura la storia almeno degli ultimi trent’anni…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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