LA PIVETTI LASCIA BERCETO CON LE PIVE NEL SACCO E UNA FATTURA DI 12.087 EURO DA PAGARE
COME ASSESSORE AL COMUNE, L’IRENE AVEVA FATTO METTERE A DIMORA PIANTE E FIORI AL CIMITERO, GARANTENDO LA GRATUITA’ DELL’OPERAZIONE… FATTURATA INVECE A UNA DITTA BRESCIANA CHE AVREBBE DOVUTO INSTALLARE I DISSUASORI DI VELOCITA’ A TRATTATIVA PRIVATA, ORA SPARITA…LA STRANA TRIANGOLAZIONE, UN SINDACO DA CINELUCE E UNA FATTURA NON ONORATA
E’ notizia di pochi giorni fa che l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, ex leghista, passata dal foularino verde ai tailleur isitituzionali, dagli eleganti abiti di presentarice televisiva alle mise sadomaso, è stata nominata assessore al comune di Reggio Calabria.
A chiamarla è stato Giuseppe Raffa, sindaco facente funzioni dopo l’elezione di Giuseppe Scopelliti a governatore della Calabria.
Pochi sanno però che la Pivetti non è alla sua prima esperienza di questo tipo: è infatti attualmente anche assessore alla Piena occupazione ed alla Formazione professionale a Berceto, un piccolo Comune di 2.300 abitanti nell’Appennino parmense.
Delega che le e’ stata affidata dal sindaco, Luigi Lucchi, nel momento della nomina, il 25 agosto del 2009.
Commentando il nuovo incarico calabrese, la Pivetti ha sottolineato che
“si tratta di una situazione che accomuna tutte le aree di altura del paese. La montagna è povera e sempre piu’ spopolata e lo è in Calabria come in Emilia o in altre aree. A Berceto, insieme al sindaco Lucchi, ci stiamo inventando ogni sorta di iniziativa per risollevare le sorti del paese, ma e’ un lavoro estremamente difficile. E questo perche’ l’area appenninica, quella che io definisco il ‘sud altimetrico’, registra un problema di grave sottosviluppo economico”.
Che la Pivetti abbia lasciato un segno a Berceto in effetti è opinione diffusa, così come si sia inventata insieme al sindaco Lucchi “ogni sorta di iniziativa”.
Era il non lontano novembre dell’anno scorso quando i cittadini di Berceto vennero fulminati sulla via del’Appennino da singolari manifesti che, se avessero avuto anche l’audio, ben avrebbero potuto essere paragonati ai vecchi Cineluce: “qua è il sindaco che vi parla, a tutti voi, colgo l’occasione per dichiarare un bellissimo regalo. un gesto propiziato dall’assessore comunale Irene Pivetti. Il vivaio Ambrogio di Leno (Brescia) ha provveduto gratuitamente a mettere a dimora diverse piante e fiori nelle aree di competenza del cimitero,un esempio che speriamo sia seguito da altri privati per i diversi cimiteri del comune”.
Ovviamente i cittadini si profusero in mille ringraziamenti verso il loro amato sindaco e la loro benefattrice, non sapendo cosa li attendeva.
Dopo aver integrato il verde cimiteriale con la sistemazione dei vialetti e aver piantato alberi e fiori, il vivaio Ambrogio il 3 novembre 2009 emette una regolare fattura di euro 12.087,35 tutt’ora in attesa di liquidazione.
Ma a chi viene emessa?
Non al Comune, bensì ad un’altra ditta bresciana che non ha nulla a che fare con i cimiteri, in quanto specializzata in impianti antincendio.
Caso strano, la stessa ditta che il Comune di Berceto aveva invitato a trattativa privata per la fornitura dei dissuasori di velocità , apparecchi che il sindaco aveva messo nella lista delle opere urgenti da realizzare in economia.
In pratica questa strana triangolazione prevedeva che la ditta che avrebbe installato i dissuasori avrebbe anche provveduto a “regalare” al Comune piante e fiori, saldando un’altrui fattura di oltre 12.000 euro.
Ma poi è accaduto l’imprevedibile: la ditta dei dissuasori pare sia sparita persino dalla sua sede, forse per problemi finanziari, lasciando la fattura inevasa.
E ora il vivaio Ambrogio di Leno chiede giustamente il pagamento della fornitura al comune di Berceto .
Ma rileggendo il manifesto del sindaco, in cui si parlava di un “regalo di privati, propiziato dalla Pivetti”, non sarebbe il caso che coerentemente fossero proprio Lucchi e la Pivetti a mettere mano al portafoglio?
Perchè se dovessero pagare i cittadini di Berceto, destinatari della “regalia”, il minimo richiesto dal decoro politico sarebbe quello di far accompagnare il pagamento della fattura dalle proprie dimissioni dalla carica di sindaco ed assessore.
D’accordo che ormai la politica è fatta di spot, ma a tutto c’è un limite.
Cosa c’entri poi un assessorato alla formazione professione con i fiori dei cimiteri è un aspetto di competenza che qualcuno dovrebbe spiegarci.
Cittadini reggini avvisati, mezzo salvati.
Sorvegliate i cimiteri.
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