LA PLATEA DI ATREJU RIESCE A FAR FARE BELLA FIGURA A MINNITI
ACCOLTO COME “UNO DI NOI” QUANDO ANDAVA ATTACCATO, CRITICATO QUANDO HA DETTO COSE SENSATE… E ALLA FINE IL COLPO DA KO: “CRITICATE NORME CHE SONO IN VIGORE DA 20 ANNI, PERCHE’ NON LE AVETE CAMBIATE VOI QUANDO ERAVATE AL GOVERNO?”
Non c’è speranza, la becero destra non perde occasione per rimediare figure barbine, il problema di fondo è l’inadeguatezza dei contenuti e la mancanza di elasticità politica.
Arriva ad “Atreju” il ministro Minniti e Giorgia Meloni fa gli onori di casa.
Capita anche che all’ex comunista Minniti venga chiesto un autografo: la platea è gremitissima come nelle grandi occasioni.
E la “partita” per il responsabile dell’Interno comincia in discesa, è consapevole dell’aspettativa che circonda la sua presenza. E ci gioca. “Venendo qui stavo pensando: ‘Se mi applaudono molto dico: guardate che sono Minniti non Crozza’”. Nell’avvio dell’intervista, fatta da Mario Giordano e Gian Micalessin, a prevalere sono gli ammiccamenti.
I primi due applausi se li becca quando parla dei flussi migratori, d’altra parte è quello il terreno della becerodestra che Minniti ha arato di più in questi “nove mesi e 11 giorni” in cui è ministro.
“Io avevo due strade: potevo dire che l’Europa non faceva la sua parte. Potevo continuare a dirlo e forse mi avreste anche applaudito. Ma per me non era sufficiente. Io dovevo dimostrare che l’Europa non faceva la sua parte ma l’Italia faceva qualcosa”.
E qui una persona di destra con un minimo di cervello lo avrebbe inchiodato: giusto dire che l’Europa non faceva la sua parte, ma bastava dare dei permessi provvisori e i profughi avrebbero continuato il viaggio verso altri Stati.
Perchè per viltà Minniti non l’ha fatto?
Perchè non abbiamo bloccato i finanziamenti alla Ue?
E cosa ci sarebbe da gloriarsi nel condannare i profughi a rimanere nei lager libici? Quanto ha pagato l’Italia ai criminali libici perchè facciano il lavoro sporco?.
Ma ovviamente nessuno riesce a sintonizzare il cervello sulla realtà e Minniti ha buon gioco.
Momento perfetto per il ministro per ricordare che quando è stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio capitò per caso nella stanza in cui c’era la scrivania di Benito Mussolini.
Gioca in casa anche poco dopo, perchè il destino gli ha riservato in sorte anche di aver dimorato da sottosegretario nella stanza che fu di Italo Balbo, lo stesso a cui è intitolata la sala in cui sta svolgendo il dibattito.
Giordano gli chiede conto dei danni fatti dall’ideologia comunista e tira in ballo anche il dittatore della Corea del Nord (applausi scroscianti). “Faccio parte di un governo, una maggioranza e un partito. Ma il cittadino — risponde – si aspetta dal ministro degli Interni più terzietà che da altri, perchè gestisce polizia, carabinieri. A un certo punto in questo paese si è discusso se le Br erano compagni che sbagliavano, io ero piccolo ma dicevo che non erano compagni perchè chi spara è un terrorista punto”.
Poi un riferimento a Giorgia Meloni che a precisa domanda ‘Minniti potrebbe essere ministro dell’Interno in un governo di destra?’ aveva risposto no.
“Dentro di me ho detto ‘menomale’. Noi dobbiamo sapere quello anche siamo: noi siamo avversari politici, che non vuol dire nemici. Io ho vissuto una fase della vita in cui gli avversari erano nemici, non torniamo più a quella storia”.
Poi si passa a parlare di sgomberi, Minniti rivendica di aver ripristino la legalità ma senza dimenticare l’umanità . “Io — spiega – sono sempre per rispettare il principio di legalità . Se uno occupa illegalmente un posto deve essere sgomberato ma la legge, che io condivido, prevede anche che di fronte a situazioni come donne o bambini e quindi di particolare fragilità valga anche un principio di umanità “.
In platea si rumoreggia, anche troppo. Chiara Colosimo, è costretta ad avvicinarsi ad un paio di militanti che si agitano oltre il consentito. “Noi siamo qui per ascoltare e rispettiamo chi ci viene a parlare. Se non volete ascoltare potete accomodarvi fuori”, dice loro.
Solita figura da beceri: invece di contestare a Minniti di non aver usato umanità negli sgomberi fino a che non gli sono piovute addosso critiche, in platea si invocano manganellate sui poveracci.
Se domani capitasse a una sede occupata di CasaPound la penserebbero diversamente o no? Insulsi.
Giordano ripete poi la solita stronzata che ci sono migranti che costano 35 euro al giorno e palesemente non sono rifugiati (super applausi per lui).
“Per stabilire se uno scappa dalla guerra o è migrante economico — puntualizza Minniti – ci sono delle regole internazionali. Quando sono arrivato io ci volevano due anni mediamente, poi a un certo punto è arrivato uno che ha fatto un decreto che ha tolto un grado di giudizio. Quel decreto si chiama guarda caso Minniti”.
E arriva il colpo da ko finale: “Essendo queste norme in vigore da almeno 20 anni perchè non le avete mai cambiate?”.
Anche oggi sono riusciti a far fare bella figura a Minniti: complimenti al cuoco.
Leave a Reply