LA PROFEZIA DI JASMINE PAOLINI: “DEVO VINCERE WIMBLEDON”: ERA IL 2005 QUANDO LA TENNISTA, CHE GRAZIE ALLA VITTORIA DI IERI È DIVENTATA LA PRIMA ITALIANA A RAGGIUNGERE LA FINALE DEL TORNEO INGLESE, PARLAVA DEL SUO SOGNO
“NON ERA LA PIÙ FORTE MA HA SEMPRE AVUTO UNA DETERMINAZIONE UNICA”… I PRIMI ALLENAMENTI A BAGNI DI LUCCA, LA SVOLTA CON IL PASSAGGIO AL TENNIS CLUB FORTE DEI MARMI, LO STESSO DOVE È ISCRITTO SINNER, E LA MAMMA JACQUELINE, POLACCA DI ORIGINI GHANESI
Ore 17:30, dopo tre ore di gioco e dopo una partita in rimonta e di sofferenza, Jasmine Paolini è la prima tennista italiana ad approdare alla finale di Wimbledon. Un’impresa storica, ancora più gigantesca se si considera che arriva a poco più di un mese dalla finale conquistata sulla terra rossa del Roland Garros a Parigi.
Jasmine ha sconfitto al terzo set- 6-2, 4-6, 7-6 – Donna Vekic, croata che non ha mollato fino all’ultimo scambio disponibile. Ma la caparbietà, la tenacia, la mentalità della ventottenne nata a Castelnuovo Garfagnana e cresciuta a Bagni di Lucca, hanno fatto la differenza. Del resto nella partita del centrale londinese c’è stato tutto il carattere di una bambina cresciuta con l’obiettivo di vincere un grande slam: «Roberto, io devo vincere Wimbledon», diceva una piccola Jasmine nel 2005 a Roberto Ragghianti, sparring partner dei talenti locali di Bagni di Lucca e del tennis club Mirafiume, il primo campetto della Paolini.
Da un lato i consigli dei maestri Marco Picchi, compianto, e Ivano Pieri, dall’altro la famiglia con babbo Ugo, lo zio Adriano che l’hanno avvicinata al tennis e mamma Jacqueline, polacca di origini ghanesi che ha sempre assecondato i suoi obiettivi sportivi. […] Il resto è stata passione e voglia: «Jas non era la più forte delle compagne che si allenavano con lei – ha raccontato Ragghianti a Repubblica qualche mese fa – ma ha sempre avuto una grande forza mentale, una determinazione unica». La stessa che le ha consentito di tenere la barra dritta quando la Vekic stava scappando nel terzo set, rimanendo aggrappata alla partita poi svoltata e vinta in quasi tre ore di gioco.
Riservata alla Sinner nella vita privata, del resto del suo tempo libero in Lucchesia si conosce il quartier generale extracampo, il bar Italia in piazza Ponte a Serraglio, lì dove Jasmine è cresciuta, assieme al fratellino William. Poi solo e soltanto tennis: dopo gli anni del Mirafiume la svolta è avvenuta con il passaggio al tennis club Forte Dei Marmi – lo stesso dove è iscritto Sinner- e con l’incontro con Renzo Furlan, ex grande tennista italiano, suo tecnico dapprima part time poi full time.
Adesso la speranza è di andare oltre la beffa di Parigi e la sconfitta con la Swiatek di qualche mese fa e di brindare con il trionfo. A sostenerla sabato pomeriggio ci sarà la sua cittadina di cinquemila abitanti e lo striscione a lei dedicato sul quel campo di terra rossa al Mirafiume dove tutto è iniziato: «Congratulazioni alla nostra Jasmine Paolini cresciuta su questi campi», recita la scritta. Giusto per rendere vera quella profezia del 2005 e dimostrare che sì, si può partire dai campi della provincia e si può vincere a Wimbledon.
(da La Repubblica)
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