LA REGIONE SICILIA, NELL’ERA MUSUMECI, HA SPESO 22 MILIONI DI EURO PER UN CONCORSO CHE HA PRODOTTO 170 POSTI DI LAVORO
IN PRATICA OGNI CONTRATTO È COSTATO PIÙ DI 129MILA EURO ALLE CASSE DELLO STATO: LA QUESTIONE È FINITA ANCHE AL PARLAMENTO EUROPEO, VISTO CHE I FONDI ERANO COMUNITARI
Una spesa di 22 milioni finanziata con fondi comunitari. Un pacchetto da 1.701 tirocini attivati. E, alla fine, un flop da tutti i punti di vista: la stessa Regione ammette che l’avviso 22, la misura cardine per il rilancio del mondo delle professioni nell’era di Nello Musumeci e di Antonio Scavone, ha prodotto appena 170 posti di lavoro.
La media è terrificante: ogni contratto è costato alle casse pubbliche oltre 129mila euro. “I dati in nostro possesso – ammette in una nota interna il dirigente generale del dipartimento Lavoro Gaetano Sciacca – ci dicono che il 10 per cento ha instaurato un rapporto di lavoro successivo al tirocinio”. Tutto il resto del denaro è andato sprecato.
La questione, così, è finita al Parlamento europeo, dove l’ha portata il verde Ignazio Corrao.
“Per i futuri tirocini serve una commissione che ne verifichi la correttezza. Devono essere inseriti dei paletti all’interno dei bandi che prevedano, ad esempio, di impedire alle aziende che hanno usufruito di tirocinanti senza poi assumerli, di partecipare a successivi reclutamenti”.
(da agenzie)
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