LA RUSSA VEDE IL GOMBLOTTO: “LO SPOT PER IL REFERENDUM E’ RAZZISTA”
ATTACCO DI PARANOIA DEI FRATELLI ORFANI: “IL NO ASSOCIATO A UN UOMO DI COLORE E’ UN MESSAGGIO SUBLIMINALE A FAVORE DEL SI'”… E LA CROCE SUL SI’ SAREBBE PIU’ GRANDE: IL SENSO DELLA MISURA A LA RUSSA MANCA DA TEMPO, ORA ANCHE QUELLO DELLA MISURAZIONE
La campagna elettorale sul referendum si sta rivelando sempre più delirante.
Oggi è la volta del partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, che denuncia il presunto razzismo in uno degli spot istituzionali sul referendum trasmesso sulle reti Rai dall’inizio di ottobre.
Si tratta di un video predisposto dalla presidenza del Consiglio nel quale i cittadini vengono informati sulla data del voto e sul quesito cui saranno chiamati a rispondere Sì o No.
Il gomplotto del messaggio subliminale a favore del Sì
Nello spot c’è un problema, secondo FdI, è razzista (il che , detto da loro, fa già sorridere di suo)
In uno dei primi frame infatti si vedono infatti due persone camminare in mezzo ad una strada trafficata. Una indossa una camicia bianca, tipica “uniforme renziana” dicono loro che sono esperti in messaggi subliminali, l’altra invece un completo scuro e soprattutto ha la pelle nera, quindi è malvagio (sempre secondo i fratellini)
Subito dopo compaiono in sovraimpressione i due cartelli con le opzioni di voto (Sì/No), il Sì sta “dalla parte” sinistra (come nella scheda elettorale) e quindi “dalla parte” dell’uomo in camicia bianca, il No sulla destra e quindi “dalla parte” dell’uomo nero.
Secondo Ignazio La Russa il significato nascosto è che si vuol fare associare l’uomo bianco al Sì sfruttando la paura per l’uomo nero per convincere gli elettori a non votare No.
Il che, se pensate che a dirlo è uno dei politici che ha militato in tutti quei partiti di destra che da sempre hanno agitato lo spauracchio dell’immigrato e dell’uomo di colore associandolo a criminalità e degrado la cosa risulta anche parecchio divertente. Per La Russa quindi lo spot è uno spot razzista
La Russa va anche oltre, a dire il vero, e ci spiega che sul facsimile della scheda elettorale vengono apposte “croci di grandezza diversa” a seconda che si voti Sì o No. Un altro complotto accuratamente predisposto per convincere a votare Sì e dare più importanza a quel tipo di voto (per tacere di coloro che hanno problemi di vista che non vedono la croce sul No).
Nella realtà delle cose però, le due croci sono della stessa dimensione e hanno la stessa visibilità , basta misurarli.
Secondo La Russa infine anche la chiusura dello spot non va bene, il giovane che guarda l’orizzonte mentre compare l’invito ad andare a votare evocherebbe la voglia di cambiamento e quindi di votare Sì.
Certo, potrebbe essere anche visto come uno che vuole guardare avanti e lasciarsi alle spalle, dal cinque dicembre, le analisi di La Russa sui messaggi subliminali dello spot.
Secondo Giorgia Meloni «Questa campagna referendaria si sta svolgendo con strumenti che ricordano la Corea del Nord di Kim Jong-Un», ed è per questo che Fratelli d’Italia ha presentato tre settimane fa ricorso contro la pubblicità occulta nello spot.
Peccato che la Meloni abbia sbagliato pure l’autorità a cui rivolgersi, infatti il Comitato di Controllo della Pubblicità , cui FdI ha fatto ricorso, ha detto che non è compito loro stabilirlo.
E la ministra Boschi ha avuto buon gioco a ricordare alla Meloni che lo spot aveva superato il vaglio preventivo dell’Autorità garante che ha dato parere favorevole.
Una serie di brutte figure che oggi raggiungono l’apice con il “gomblotto” di ‘Gnazio, l’uomo che non ha il senso della misurazione, oltre che della misura.
Regalategli una lente d’ingrandimento per Natale.
(da agenzie)
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