LA SALUTE NON È LA PRIORITÀ DELLA MELONI: LO CERTIFICANO I NUMERI: PER LA SANITÀ LA FINANZIARIA PROMETTE 29 MILIARDI DI EURO DI FONDI FINO AL 2030, MA PREVEDE COPERTURE SOLO PER 10 MILIARDI: MANCANO ALL’APPELLO 19 MILIARDI
IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE GIMBE, NINO CARTABELLOTTA: “CIÒ COSTRINGERÀ ANCHE LE REGIONI PIÙ VIRTUOSE A TAGLIARE I SERVIZI O AD AUMENTARE LE IMPOSTE” – L’ALLARME DI BANKITALIA: “NEI PROSSIMI 10 ANNI SERVIRA’ IL 30% DI MEDICI IN PIÙ”
Nel prossimo decennio il turnover del personale sanitario e il potenziamento dell’assistenza territoriale previsto dal Pnrr genereranno un fabbisogno, in termini di incidenza sull’organico alla fine del 2022, per i medici (compresi di base e pediatri) pari al 30% e per gli infermieri al 14. Queste dinamiche sono ancora più pronunciate nel Mezzogiorno. Sono i dati riportati da Bankitalia nell’audizione sulla manovra.
A legislazione vigente, spiega Via Nazionale, tutto il personale con almeno 60 anni alla fine del 2022 cesserà di lavorare nell’arco dei prossimi dieci anni: ciò corrisponde a più di 27.000 medici, oltre 24.000 infermieri e altrettanti addetti del ruolo tecnico e a 28.000 fra medici e pediatri di base. La missione 6 del Pnrr sul potenziamento dell’assistenza territoriale richiederà almeno 19.600 infermieri e 6.300 operatori socio sanitari, prevalentemente in aggiunta rispetto alla dotazione attuale.
ALLA SANITÀ MANCANO RISORSE PER 19 MILIARDI
La manovra sanità non copre l’aumento fisiologico della spesa per cure e assistenza, che secondo l’Ocse sarà del 2,6% l’anno per effetto del costo crescente dell’innovazione tecnologica e farmaceutica, dell’invecchiamento della popolazione e dell’inflazione.
Tanto che già nel 2030 il gap rispetto a quanto stanziato in finanziaria sarà di 12 miliardi. Ma anche le misure, come il piano assunzioni di medici e infermieri o l’aumento delle loro indennità di specificità professionale sono scritte sull’acqua «perché calcolatrice alla mano per il periodo 2025-2030 hanno un impatto complessivo per 29 miliardi di euro, mentre le risorse stanziate ammontano a circa 10,2 miliardi».
Come dire che mancano all’appello altri 19 miliardi di euro «e ciò costringerà anche le Regioni più virtuose a tagliare i servizi o ad aumentare le imposte». A vedere nero per il futuro della nostra sanità è il Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ieri ha aperto la girandola di audizioni parlamentari su capitolo sanitario della finanziaria.
«Le risorse per il piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri sono state ridotte al lumicino, passando da 10 mila a 6 mila posti, insufficienti anche a coprire il turn over generato da pensionamenti e fughe dal servizio pubblico», afferma l’Anaao nel documento presentato alle commissioni competenti di Camera e Senato.
In più, sottolinea sempre il principale sindacato dei medici ospedalieri, «le liste di attesa rimangono esse stesse “in attesa di tempi migliori”, mancando risorse aggiuntive», mentre i futuri contratti recupereranno forse solo l’inflazione attesa.
(da agenzie)
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