LA SINISTRA LITIGA E FA IL GIOCO DEL CAVALIERE: BERSANI APRE A MONTI, STOP DI VENDOLA
IL PROFESSORE: “FACCIANO LE LORO SCELTE”…VENDOLA DEVE COPRIRSI A SINISTRA DA INGROIA E CERCA DI FARE L’ ANTIMONTIANO… BERLUSCONI NON SI VERGOGNA DELL’ALLEANZA COI RAZZISTI
Il risiko delle alleanze possibili post voto fa traballare l’alleanza tra Bersani e Vendola.
Il dibattito si snoda attraverso una nuova serie di messaggi a distanza tra i protagonisti, non senza “letture autentiche” di quelle frasi di ieri che hanno fatto i titoli dei quotidiani di oggi.
«È stata data un po’ più di enfasi, forse per il timing, a parole che ripeto sempre», puntualizza Bersani.
«Immagino che se Bersani è interessato, come ha dichiarato, a una collaborazione con le forze che rappresento dovrà fare delle scelte all’interno del suo polo», conferma Monti.
La replica è dura: «Il mio polo è il mio polo e che nessuno lo tocchi. A partire da lì sono pronto a discutere».
Vendola intanto si mette di traverso e, in video-forum con i lettori de LaStampa.it, avverte il Pd: «Spero che Bersani non si voglia assumere la responsabilità di rompere l’alleanza del centrosinistra».
LA PUNTUALIZZAZIONE DEL PD
«Dico sempre che mi ritengo alternativo a Berlusconi e alla Lega. Sono disponibilissimo a discutere con Monti: per fare le riforme o il governo, lo vedremo», ribadisce il segretario Pd che fotografa così lo stato dei rapporti con il Professore: «Le scintille le mantengo tutte. Alcune posizioni e la frase sul 1921 me le ricordo tutte, e non mi sono piaciute. Mi è sembrata un po’ una frase da Berlusconi con il loden…». Detto questo, ribadisce, «sono pronto a discutere con chi si ritiene alternativo a Berlusconi e alla Lega: ho sempre detto che mi comporterò come se avessi il 49%, anche se avrò il 51%».
Bersani si mostra cauto anche sul recupero di Berlusconi, certificato dai sondaggi: «Ma quando sento parlare di sorpasso, io rispondo “col binocolo”».
LO SCOGLIO SEL
Ma sull’alleanza con Monti, Bersani parla anche a nome di Vendola?
«Basta leggere la carta d’intenti, che si è data una credibilità in termini di rigore e di serietà . Dopo di che – puntualizza il segretario democratico – c’è scritto che a contrasto delle regressioni populiste di una destra europea e nazionale, noi abbiamo un atteggiamento di apertura nei confronti di forze europeiste e costituzionali».
«È chiaro, però – precisa – che le convergenze non si fanno a tutti i costi, deve essere messo alla prova dei programmi».
Poi Bersani mette in chiaro: «Solo noi siamo in condizione di battere la destra, Monti non lo è. E siccome vince chi arriva primo, noi facciamo un appello agli italiani per governare il Paese».
Nichi Vendola intanto, in hangout a LaStampa.it, frena l’asse con Monti: «Non è possibile immaginare che i programmi siano solo carta per grulli elettori. Abbiamo il dovere di rispettare i nostri elettori».
Sul tema dei diritti e sulla visione economica, «ci sono distanze siderali con Monti, che è un classico conservatore europeo. Se c’è una distanza così forte come si può’ pensare di governare insieme?».
ANCHE IL PROFESSORE FRENA
Monti non sembra cambiare di molto il tiro: se il segretario Pd vuole collaborare dopo il voto, «dovrà fare delle scelte interne al suo polo», avverte il leader di Scelta Civica. «Non c’è stato nessun accordo fra Bersani e me, fra nessuno e Scelta Civica: il tema delle alleanze – ribadisce il Professore – è prematuro, verrà dopo il voto».
Bersani assicura che «sono con Vendola, ho l’alleanza con Vendola e Tabacci» e, per parte sua, il leader Sel non molla: «Bersani ha fatto riferimento al tema pregiudiziale dei programmi e, nei fatti, quelli di Monti e del centrosinistra sono inconciliabili».
A stretto giro arriva la replica di Bersani: «Il mio polo è il mio polo e che nessuno lo tocchi. A partire da lì sono pronto a discutere».
(da “La Stampa”)
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