LA SINTESI DEL DISCORSO DI FINI A PERUGIA: BERLUSCONI SI DIMETTA, COSTRUIAMO INSIEME L’ITALIA CHE VERRA’
“VOGLIAMO ANDARE OLTRE, PORTE APERTE A TUTTI, ECCETTO AFFARISTI E CARRIERISTI”….”RISPETTO DELLE PERSONE SENZA DISTINZIONI DI SESSO O RELIGIONE”…”MAI PARTITO PIU’ ARRETRATO DEL PDL A RIMORCHIO DELLA PEGGIORE CULTURA LEGHISTA”… “OCCORRE UNA NUOVA AGENDA,UN NUOVO PROGRAMMA, UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE” … I MINISTRI DI FLI RIMETTONO IL MANDATO
“Siamo molto soddisfatti” esordisce Fini dal palco. “Fli è politicamente determinante. Un piccolo miracolo grazie a voi. Siete qui per una certa idea dell’Italia, non per fedeltà a una persona. Perchè gli uomini passano e le idee restano”
“Grazie ai giovani che sono il motore di Futuro e libertà . Intelligenti e mai estremisti. Ringraziamento ai tanti che non hanno esperienze politiche precedenti, i tanti italiani del volontariato, e a coloro che hanno alle spalle una gloriosa militanza politica della nostra destra e a chi ha alle spalle altre esperienze politiche”
“Senza alcuna presunzione e a bassa voce lo posso dire che se ci guardiamo intorno e volgiamo lo sguardo indietro possiamo davvero dire che abbiamo davvero tutto il diritto di dire che siamo molto soddisfatti”.
“C’era chi con una certa presunzione ci aveva liquidato dicendo ‘sono quattro gatti’ e dicendo che ‘non ha senso quell’avventura’. E invece a poche settimane da Mirabello siamo qui in una manifestazione che non ha precedenti. In poche settimane non siamo marginali, ma siamo politicamente determinanti per le sorti del governo per le sorti del governo e l’avvenire della nostra Patria”
“Altro che rancore personale. La nostra sfida nasce da una coraggiosa assunzione di responsabilità , del desiderio di voltare pagina, della stanchezza del popolo di centrodestra e della voglia di tornare ad essere artefici del proprio destino” dice Fini che non cita Silvio Berlusconi ma di fatto riprende punto per punto le critiche piovute su Fli dal leader Pdl, e le smonta rivendicando l’azione di chi “non vi chiederà mai di cantare per fortuna che Fini c’è”
“Non saremo una An in piccolo ma nemmeno saremo una zattera della Medusa che accoglie tutti. Non raccoglieremo naufraghi e straccioni” ribadisce Fini parlando degli obiettivi che mette davanti a Fli. “Porte aperte a tutti esclusi affaristi e carrieristi”.
“Noi ci candidiamo a realizzare il disegno di sintesi che era alla base del Pdl, nel nome del valore supremo dell’interesse generale”.
Affondo di Fini sui temi dell’integrazione, contro la Lega e il Pdl “arretrato” al traino del Carroccio. “E’ triste constatare l’arretratezza del mondo politico su cosa fare con chi arriva nel nostro Paese e mette al mondo figli che considerano l’Italia la loro terra, anche se non è quella dei loro padri. E non posso credere – incalza Fini – che tutto questo si risolva in un centrodestra che dice che i clandestini si cacciano, due cose che non c’entrano niente con chi è in regola e accetta la nostra cultura, le nostre regole e la nostra tradizione”.
“In Europa – scandisce tra gli applausi della sala – non c’è un movimento politico come il Pdl che sui diritti civili è così arretrato culturalmente a rimorchio, anche qui, della peggior cultura leghista”
“Nel nostro manifesto ci sono dei valori, c’è la legalità . La legalità non è soltanto il pacchetto sicurezza, è un abito mentale, è insegnare ai nostri figli che prima ancora di rivendicare i diritti si hanno dei doveri, è il rispetto delle istituzioni, il senso dello Stato. E’ la precondizione perchè ci sia la libertà , senza legalità non c’è libertà “.
“Un progetto che non è contro il Pdl, nessuna polemica, comprendiamo il loro disagio. Non sono i nostri avversari e per certi aspetti nomn siamo contro Berlusconi. Ambiziosamente siamo oltre il Pdl e oltre Berlusconi perchè quella pagina si è chiusa o si sta chiudendo” .
In Italia “dobbiamo colmare il divario e allinearci agli standard europei” sulla tutela tra le famiglie di fatto e quelle tradizionali, dice Fini e definisce la famiglia in Italia come “un ammortizzatore sociale. Se non fosse per la famiglia – spiega – tradizionale o di fatto, quel disagio sociale che nel Paese c’è sarebbe ancor maggiore”
“Futuro e libertà non sarà mai subalterno alla cultura politica dei nostri avversari, non saremo mai subalterni alla sinistra” e “se Berlusconi vuole qualche argomento per polemizzare, lo cerchi altrove”
“Rispettare la persona vuol dire che non si possono distinguere bianchi e neri, cristiani, musulmani e ebrei, uomini e donne, etero e omosessuali, cittadini italiani o stranieri. La persona è al centro dell’azione di qualsiasi cultura politica che voglia creare i presupposti per armonia”
“Il nostro progetto è ambizioso e si riassume nella volontà di far nascere davvero quel soggetto che era alla base dell’ambizione del Pdl. Noi dobbiamo dar vita alla rivoluzione liberale che era stata promessa e che non si è purtroppo realizzata se non in minima parte” afferma Fini. “Noi – aggiunge – vogliamo animare il liberalismo italiano, non conservando l’esistente, ma cambiando la società e ammodernando le istituzioni”
Fini riapre il fronte polemico con l’informazione di quei tg che accusa ispirati alle veline di palazzo. “Meglio leggerli i giornali – dice citando “chi dice di non leggerli i giornali”, cioè Berlusconi – anche se non parlano bene di te. Meglio quelli che certi telegiornali che sembrano arrivare da epoche di regimi in cui giravano le veline”. Risate in sala, ma Gianfranco Fini gioca sul duplice significato e chiarisce subito che sta parlando “non delle giovani signorine ma dei fogli d’ordine”
“L’Italia non è il paese dei balocchi che dipinge Berlusconi” dice Fini
“Accettiamo la sfida, abbiamo il dovere, oltre che il coraggio, di andare oltre ciò che è stato finora il Pdl, ma avrà tempo per ricredersi, se è intellettualmente onesto, chi pensa che staremo di qua o di là pur di essere determinanti”
“A Tremonti contestiamo la politica dei tagli lineari”, dice Fini che ritiene quella scelta “la migliore modalità per non scegliere dove tagliare e dove invece investire”. Fini riconosce comunque “merito” al ministro dell’Economia “per la politica di contenimento della spesa”
“Il governo Berlusconi non ha la percezione reale del Paese, non ne ha il polso, non è in presa diretta con la gente. Si potrebbe dire che governo galleggia, tampona emergenze ma ha perso di vista la rotta”, dice Gianfranco Fini. Un esempio ancora più direttamente polemico: “La dice lunga che una priorità sia il ddl sulle intercettazioni, quando sono altre le esigenze del Paese”
“Che dolore leggere del crollo della ‘domus dei gladiatori’ a Pompei, e ‘quell’altra notizia’ dell’ultima settimana: danno all’estero della nostra Italia un’immagine che non è certo quella che gli italiani meritano”
“Per troppo tempo si è sottovalutato quel pericolo strisciante che è il motore della Lega Nord: alla Lega non interessa nulla di quello che accade dal fiume Po in giù” dice Fini, e aggiunge che Il Pdl al Nord rappresenta la “copia sbiadita” della Lega
“La riforma Gelmini dell’università è giusta. Innova, toglie di mezzo alcuni consolidati assetti non più idonei. Senza denari era meglio non farla” dice Gianfranco Fini e aggiunge “se si sono trovati i denari è certo perchè Fli ha cominciato a valutare quanto accade in Parlamento sulla base delle sue convinzioni e non su un ‘credere, obbedire e combattere’ che appartiene davvero a un’altra epoca”
“Si devono mettere in campo politiche di ripresa. Non si può liquidare tutto parlando di assurde congiure o che c’è il governo del fare. Mi sembra che a volte questo governo del fare sia il governo del fare finta che tutto vada bene senza tenere conto dei problemi della società ”
“C’è una sorta di decadimento morale. Sono temi scivolosi, credo che il moralismo sia una delle peggiori attitudini di tanti sepolcri imbiancati, pronti a far la predica e mai a guardare dentro di sè” afferma Fini. “Quel decadimento che c’è nella società italiana è conseguenza della progressiva perdita di decoro di quelli che sono i comportamenti di chi è chiamato a essere di esempio perchè se si è personaggi pubblici si è obbligati a essere di esempio”
“Ho rimpianto, e credo che anche gli italiani lo abbiamo, del rigore, dello stile, del comportamento come Moro, Berlinguer, Almirante, La Malfa: la prima Repubblica era anche in queste personalità che non si sarebbero mai permesse di trovare ridicole giustificazioni a ciò che non può essere giustificato” dice Gianfranco Fini e scatta la standing ovation della platea
“Il patto di legislatura non è il compitino in 5 punti” dice Fini e lancia un “nuovo patto sociale”
ini entra nel vivo e dice che “al nuovo patto di legislatura proposto da Berlusconi si può dire sì” ma con forti paletti. “Il patto, non si offenda, non può essere un compitino in cinque punti che gli scolaretti in Parlamento devono approvare a pena di lesa maestà “. Al patto Fli può dire sì, scandisce Fini nel passagio centrale, “se si accompagna a una svolta chiara e la svolta richiede una nuova agenda e un nuovo percorso politico”
“Con laicità positiva cito il Papa che dice ‘la spazzatura non è solo nelle strade ma nelle anime e nelle coscienze’. Questo è il decadimento che c’è e la politica non può lavarsi le mani dicendo che non c’entra. Deve dare l’esempio” dice Fini
Nel settore della sicurezza, “l’azione del ministro Maroni, ma soprattutto quella di polizia e carabinieri, hanno segnato qualche buon risultato” dice Fini. “Questo lo dico perchè se si lamenta la carenza di mezzi non possiamo fare finta di non sentire, perchè non è con più sacrifici di chi è in prima linea contro il crimine che si garantisce lealità e sicurezza”
“Non ho problemi – dice Fini – nel dire che con la congiunturà che c’è, con alcune nubi che arrivano da altri Paesi europei di tutto c’è bisogno tranne che di una sfida tra Orazi e Curiazi o dell’ennesima campagna elettorale. Non ho esitazioni nel dire che è necessario valutare le condizioni per un patto di legislatura è che a mio vedere il patto è qualcosa in più del compitino dei 5 punti con scolaretti che devono votare altrimenti è lesa maestà “. “C’è – spiega – la necessità di un’altra politica, di superare la fase o si sta di qua o di là . Non è possibile che ogni volta che si parli di cercare momenti condivisi il tutto viene bollato come sinonimo del peggiore inciucio o di truffa agli elettori. Il bipolarismo – aggiunge il presidente della Camera – è un valore, ma finita la campagna elettorale l’altra coalizione non può rimanere il nemico da combattere con un eccesso propaganda e deficit politica”
“Chiedo un nuovo patto sociale, a partire per esempio dagli stati generali sull’economia e il lavoro nel Paese” dice Gianfranco Fini. “Mentre mancava il ministro dello Sviluppo e qualcuno pensava che non era necessario, ‘tanto pensa a tutto lui’, c’è stata una prima pagina di un nuovo patto sociale con il tavolo delle parti sociali su cinque punti d’intesa. Questo può essere un esempio”
“I fondi Fas non possono essere il bancomat a cui Tremonti ricorre quando la Lega glielo chiede per tamponare le emergenze” afferma Gianfranco Fini, spiegando: “se c’è una prova del fatto che il Pdl è afono e che la linea gliela la da solo la Lega, quella prova si vede è quando Tremomti ha preso i soldi dai fondi Fas per tacitare gli allevatori delle quote latte”
“Bisogna dare una fiscalità di vantaggio al meridione che non va contro il nord. Certo se la linea del governo la detta la Lega non credo che i nostri ministri possono dire che serve una inversione di tendenza” afferma Fini. “Chi viaggia sa che le imprese del nord delocalizzano fuori dai confini nazionali – aggiunge Fini – e non prendono in considerazione di investire al sud. Una fiscalità di vantaggio sarebbe utile anche al nord”
“Non sarà accolto con soddisfazione quello che dico, ma se si dice che bisogna rispettare lo scettro nelle mani del popolo allora non c’è patto di legislatura se non si ha coraggio di cancellare una legge elettorale che è una vergogna”, dice Fini rilanciando sul patto di legislatura
“Berlusconi rassegni le dimissioni e apra la crisi” dice Fini
Fini chiede a Berlusconi di aprire la crisi: “Abbia il coraggio di rassegnare le dimissioni e salire al Quirinale. Nuova agenda, nuovo programma”, dice ancora il leader Fli che lo invita a evitare “logiche mercantili per le quali tutto si risolverebbe con l’Udc che accoglie l’appello ai moderati e si sostituisce chi se ne va con chi entra o si fa tutto insieme se nessuno se ne va e qualcun altro arriva”. E Fini osserva che “se non arriverà questo colpo d’ala i nostri al governo non resteranno un minuto di più”
Fini ha terminato l’intervento tra gli applausi e le note dell’Inno d’Italia.
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