LA UE RIAPRE IL DOSSIER MIGRANTI, SUMMIT LUNEDI: RIDISTRIBUZIONE E AIUTI AI PAESI DI ORIGINE
LAMORGESE OGGI E’ STATA A TUNISI CON LA COMMISSARIA EUROPEA JOHANSSON…CANALI UMANITARI LEGALI E FONDI PER AIUTARE L’ECONOMIA DELLA TUNISIA (COME DICIAMO DA ANNI)
Sarà stata la crisi a Ceuta con le tensioni diplomatiche tra Spagna e Marocco, saranno stati magari anche gli ultimi arrivi a Lampedusa dalla Libia, ma l’Ue si prepara a riaprire il dossier migranti, dopo averlo chiuso con l’alibi della pandemia.
Alte fonti europee confermano ad Huffpost che i leader dei 27 Stati membri ne parleranno al summit a Bruxelles di lunedì e martedì prossimi.
‘Più soldi’ è anche una delle richieste avanzate dal governo tunisino oggi al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in visita a Tunisi con la commissaria europea Ylva Johansson.
Lamorgese sta portando avanti una trattativa per un accordo trilaterale con Germania e Francia, paesi del nucleo fondatore dell’Ue, gli unici finora (forse si aggiunge anche l’Irlanda) che starebbero ragionando sulla necessità di innescare meccanismi di solidarietà verso i paesi di frontiera per il bene dell’Unione.
“Sono d’accordo che vada garantito il salvataggio in mare dei migranti, non si devono lasciare soli la Grecia, l’Italia e gli altri Paesi”, dice il leader della Cdu, nonché governatore del Nord-Reno Vestfalia, Armin Laschet, al primo dibattito tv tra candidati alla cancelleria tedesca.
Più finanziamenti da parte dell’Ue è una delle richieste avanzate oggi a Tunisi dal presidente della Tunisia, Kais Saied, e il primo ministro, Hichem Mechichi, nell’incontro con Lamorgese e Johansson.
Motivazione: risollevare le sorti di un paese piegato dalla pandemia per scoraggiare le partenze verso l’Europa. Nel ‘Fund Trust’ europeo per l’Africa, creato nel 2015, il dossier Tunisia conta 89 milioni di euro di finanziamenti. Oggi comunque le autorità tunisine si sono dimostrate più collaborative che in passato, si apprende da fonti del Viminale. Hanno accettato la linea diretta di contatto con l’Italia per intervenire sulle partenze che gli verranno segnalate dalla autorità di controllo italiane. E hanno accettato anche maggiore flessibilità sui rimpatri dei tunisini arrivati in Italia per motivi economici, e dunque non ammessi a restare: potranno avvenire anche con navi traghetto di linea, oltre che con i due voli settimanali già esistenti.
“Ho manifestato al presidente Saied e al premier Mechichi la vicinanza dell’Italia e dell’Unione europea che intendono continuare ad essere parte attiva per aiutare concretamente la Repubblica tunisina ad affrontare sfide molto complesse, prima tra tutte quella che riguarda il futuro dei giovani di questo Paese che legittimamente aspirano, come i loro coetanei europei, a soddisfacenti condizioni lavorative e di vita”, dice Lamorgese.
Sull’immigrazione arriva anche la spinta del Parlamento europeo, che oggi ha adottato una risoluzione non legislativa per: “canali legali di migrazione per ridurre i flussi irregolari e a indebolire i trafficanti”, “affrontare le carenze nel mercato del lavoro europeo e l’invecchiamento della popolazione”, “creare un bacino di talenti Ue per far incontrare i datori di lavoro con i potenziali dipendenti”.
Ora, dopo la discussione al vertice della prossima settimana, bisognerà capire quali e quanti progressi riuscirà a compiere l’Ue, mentre la bella stagione alimenta gli sbarchi in Italia e negli altri paesi di frontiera. Soprattutto: ‘quando’ l’argomento entrerà ufficialmente nell’agenda di un Consiglio europeo. Se non dovesse accadere al summit di giugno, potrebbe essere troppo tardi e anche quest’estate passerebbe senza soluzioni.
(da Huffingtonpost)
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