LADRO SUL BUS INSEGUITO E BLOCCATO DA DUE PROFUGHI
“SIAMO INTERVENUTI PER RISPETTO AL PAESE CHE CI OSPITA”.. I DUE GIOVANI GHANESI PRIMA LO INSEGUONO E POI PORTANO DI PESO IL LADRO DAI CARABINIERI
Babu e Akari non perdono tempo. E quando vedono due ragazzini aggredire e derubare del telefonino una donna a bordo dell’autobus della linea 18, decidono di intervenire subito.
Sono in Italia da un anno e mezzo, in fuga dal Ghana dove erano perseguitati solo perchè avevano idee politiche diverse da quelle del governo.
«Da qualche settimana abbiamo anche ottenuto lo status di rifugiati, ci è sembrata la cosa giusta da fare anche per rispetto del paese che ci ospita», racconteranno poco dopo in un italiano difficoltoso ai carabinieri della stazione di Maddalena. Perchè il gesto di Babu e Akari, 28 e 32 anni, non è cosa che si vede tutti i giorni.
I due migranti, infatti, si lanciano all’inseguimento dei due ladri, li rincorrono per i vicoli del centro storico e alla fine, dopo averne bloccato uno, lo consegnano ai carabinieri.
Piazza della Nunziata, ore 14 di sabato pomeriggio.
L’aggressione sul mezzo pubblico avviene in pochi istanti. La vittima è una dipendente del Comune che viene avvicinata da due giovani poco prima che il bus arrivi alla fermata. Uno la immobilizza, l’altro le strappa il telefono cellulare che la donna sta consultando.
Preso lo smarthphone i due scendono alla fermata. Pensano di averla fatta franca.
Ma non hanno fatto i conti con i due rifugiati del Ghana.
Babu e Akari sono sul bus perchè stanno andando ad un colloquio di lavoro. Ora che sono in regola con i documenti possono iniziare una nuova vita nel nostro paese. Ma questo non li ferma dall’intervenire.
Vedono l’aggressione, notano che i due scendono di corsa e li inseguono. I ladri cercano di dileguarsi scomparendo nei vicoli del centro storico. Uno ci riesce, l’altro viene bloccato all’altezza di salita Dell’Oro.
Babu e Akari non si limitano a questo. Prendono il giovane fermato e lo portano di peso alla caserma dei carabinieri di via ponte Calvi.
Qui si presentano ai militari e raccontano quanto avvenuto. Il ladro, un giovane di 17 anni di etnia sinti, ha ancora il telefono della donna in tasca. à‰ la prova che lo inchioda.
(da “il Secolo XIX”)
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