“L’AERONAUTICA PARLAVA DI RITO GOLIARDICO, MA DOPO SCOPRII CHE QUEL RITO NON ERA STATO BEN DESCRITTO”: AL PROCESSO SUGLI EPISODI DI NONNISMO SUBÌTI DALL’EX ALLIEVA PILOTA DELL’ARMA GIULIA SCHIFF, HA TESTIMONIATO L’EX MINISTRO ELISABETTA TRENTA
LA RAGAZZA DOPO IL BATTESIMO DEL VOLO, SAREBBE STATA FRUSTATA CON RAMOSCELLI DI ALLORO E POI LANCIATA IN PISCINA…MA BASTA CHIAMARLO “RITO”, E’ UNA CAZZATA DA TROGLODITI. IL NONNISMO CURATEVELO DA UNO PSICHIATRA
“Venni a conoscenza della vicenda dai social. Ero ministro della difesa e chiesi informazioni. C’era già un’inchiesta in corso. Nella relazione poi fatta dall’Aeronautica venne descritto un rito goliardico che rientrava nella tradizione, ma dopo scoprii che proprio quel rito non era stato ben descritto”.
Al Tribunale di Latina nel processo sulle violenze che avrebbe subito l’allieva pilota dell’Arma Azzurra, Giulia Schiff, ha testimoniato l’ex ministra della difesa Elisabetta Trenta. E la testimonianza dell’ex esponente del primo Governo Conte è stata oggetto di una serie di contestazioni da parte delle difese, partendo dall’avvocato Michela Scafetta.
L’ex allieva Schiff, originaria di Mira, in provincia di Venezia, secondo gli inquirenti avrebbe subito atti di nonnismo durante il battesimo del volo a Latina. Sarebbe stata frustata con dei ramoscelli di alloro, spinta contro l’ala di un aereo e poi buttata in piscina. Con l’accusa di lesioni sono così imputati otto sergenti del 70esimo Stormo dell’Arma Azzurra
Giulia, rappresentata dall’avvocato Massimiliano Strampelli, in aula ha già sostenuto che “le frustate erano dolorose” e che sentiva “un fortissimo bruciore” dove era stata colpita. Oggi hanno parlato il padre, che aveva contattato un collega, essendo stato anche lui pilota, lamentando quanto accaduto alla figlia, e una psicologa. L’attenzione si è però concentrata sulla testimonianza di Elisabetta Trenta.
“Avevo preso posizione a favore di Giulia sui social – ha anche ammesso l’ex ministra – ma a titolo personale e poi l’ho incontrata a Roma e in altre occasioni. Ho celebrato anche le sue nozze”. Precisazioni fatte rispondendo alle domande delle difese, che hanno contestato quel rapporto tra l’ex ministra e la parte lesa e anche i dubbi della politica sulla relazione dell’Aeronautica, ritenendo anche che chi ha avuto ruoli di Governo non può testimoniare su fatti di cui è venuta a conoscenza in virtù di quei ruoli, ma il Tribunale ha comunque ammesso la testimonianza.
“La commissione ha comunque concluso sollecitando un ritorno al rito bello delle origini, con un richiamo in tal senso ai comandanti. Quel rito prevedeva solo un tuffo in piscina”, ha insistito la Trenta.
(da agenzie)
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