L’APPELLO DI CAROLA ALL’EUROPA DEI VILI: “NON RIPORTATELI INDIETRO SOTTO LE BOMBE”
“OCCORRE UN PIANO URGENTE DI RICOLLOCAZIONE”… 600 MIGRANTI CHE FUGGONO DALLA GUERRA SONO STATI RIPORTATI SOTTO LE BOMBE: CHE BELLA EUROPA CIVILE
Duecento migranti intercettati in mare e sbarcati nel porto di Tripoli appena bombardato, 600 persone riportate nei centri di detenzione libici sotto il controllo del ministero dell’Interno di cui si sono perse le tracce.
Dopo l’appello dell’Oim alla comunità Internazionale, oggi è Carola Rackete che torna a fare sentire la sua voce. La Comandante della Sea Watch 3 si rivolge direttamente all’Europa.
“Cara commissione europea – dice – anche l’Oim chiede di non sbarcare nessuno salvato in mare in Libia dal momento che il porto è stato recentemente bombardato. E’ tempo di provvedere a un piano di ricollocazione urgente e risolvere questo pasticcio in cui sei complice finanziando la cosiddetta guardia costiera”.
Dall’inizio dell’anno quasi 2000 migranti sono stati riportati in Libia e nonostante le richieste di modifiche avanzate dall’Italia alla Libia per il Memorandum che ha confermato il sostegno italiano alla guardia costiera libica le agenzie dell’Onu tornano a chiedere alla comunita’ Internazionale di impedire il ritorno dei migranti in Libia dove Unhcr e Iom non sono in grado di garantire il rispetto dei diritti umani.
Carola Rackete, da poco tornata dalla sua missione ambientalista in Antartide, è ancora nell’elenco dei comandanti a disposizione della Sea Watch per il soccorso in mare nel Mediterraneo e non esclude di poter tornare a comandare una nave umanitaria appena si sarà conclusa l’indagine a suo carico per la quale la Procura di Agrigento ha chiesto una proroga di sei mesi dopo che la Corte di Cassazione ha confermato che l’ordine di arresto nei suoi confronti era illegittimo.
La Sea Watch intanto prosegue le operazioni nel Mediterraneo. Ieri ha salvato 121 persone, altre 274 sono a bordo della Ocean Viking di Sos Mediterranee e Msf.
(da agenzie)
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