L’AQUILA, QUELLO CHE VIENE TENUTO NASCOSTO
LA SCOMODA TESTIMONIANZA DI UNA MADRE TERREMOTATA CHE PARLA DI ANZIANI, DI CONTRIBUTI MENSILI IRRISORI, DI MUTUI DA PAGARE PER UNA CASA CHE NON ESISTE PIU’, DI ESPROPRI, DI FALSE PROMESSE… ACCUSE A STAMPA E TV CHE TRASMETTONO UNA VISIONE DI COMODO… IL G8 HA BLOCCATO I LAVORI PER DUE MESI, I SOLDI RACCOLTI, I TERREMOTATI NON LI HANNO MAI RICEVUTI… MOLTI DATI SAREBBERO FALSI
Tutto quello che viene trasmesso in televisione o è scritto sui giornali non corrisponde alla realtà . La stampa d’Italia ci appare imbavagliata.Il contributo mensile per i single è di 200 euro, per una famiglia di 4 persone arriva a un massimo di 400 euro, le famiglie numerose non sono contemplate.
Dall’1 gennaio ricominceremo a pagare le tasse e dovremo restituire nel tempo il 100% di quanto non abbiamo pagato durante la sospensione.
E per i mutui, possiamo rinegoziarli, ma dobbiamo continuare a pagarli, anche se non abbiamo più la casa. A noi va ancora bene, avevamo solo due anni, ma ci sono famiglie che devono pagare dieci, quindici anni di mutuo per una casa che non hanno più.
E poi ci sono gli espropri: per costruire le “piattaforme” (dimensioni di 52 mq, inadatte a una famiglia normale, peggio che mai per una numerosa) lo Stato può espropriare a suo piacimento.
Noi rischiamo di vederci espropriare un campo coltivabile che, con la mancanza di lavoro che c’è, è l’unica speranza di reddito.
Servirebbero 13.000 piattaforme, ma ne verranno pronte 508, a novembre. Non smantelleranno i campi, ne resteranno 56. Dovremo passare l’inverno nelle tende. E qui la temperatura di notte scende sotto lo 0 già a partire da ferragosto.
I campi sono recintati, per sicurezza, certo, ma nelle grandi tende, da 6-18 posti letto, la situazione sta diventando invivibile.
Nei campi tenda anche incontrarsi in 4, 5 amici diventa “un assembramento”, che subito qualcuno viene a sciogliere: siamo un paese militarizzato. Molti sono stati fermati per sciacallaggio, mentre semplicemente cercavano di recuperare le loro cose. Non sapevano che dovessero sempre farsi accompagnare.
Chi entrerà nelle piattaforme non ne diventerà proprietario, ma dovrà , in un secondo tempo, pagare un “affitto sociale”.
In mano alla popolazione non sono arrivati soldi: tutte le iniziative, dagli sms al 48548, alle raccolte fondi, concerti, partite di calcio… tutto viene incamerato dall’organo governativo della Protezione Civile.
Il terremoto costa allo Stato 100 euro al giorno per persona nelle tende. In albergo ne costa 48 euro. Una tenda della Protezione Civile costa 8.000 euro: quando saranno chiusi i campi verranno bruciate.
Non è vero che ci sono il 72% di case agibili: hanno dato agibile di tipo1 ad uso abitativo la nostra legnaia… ma in questo modo non avremo diritto ai “loculi”. E così hanno risolto il problema di dare una casa per l’inverno a tante famiglie.
C’è un’altra tragedia di cui non si parla: la catena di suicidi tra chi vive nelle tende, dove gli uomini si lasciano andare, travolti dall’angoscia di non avere un lavoro, una casa, non sapere quale futuro offrire alle loro famiglie. E gli anziani, che si lasciano morire per non essere di peso: in un paese con meno di 3000 abitanti ne sono morti 38…
Non è bastato accendere i riflettori del mondo su L’Aquila con il G8 per dare una speranza di futuro alla gente aquilana, anzi.
Per il G8 sono stati spesi quasi 2 miliardi e i lavori di sgombero e di ricostruzione sono stati sospesi per due mesi, non è stato permesso nemmeno a noi di fare lavori alle nostre case.
Paradossi, assurdità , promesse, con la gente privata del lavoro, della casa ma anche della libertà e della dignità personale.
Alle prime scosse, il 6 aprile, con una magnitudo intorno al 4.6 siamo scesi tutti per strada. La gente del nostro vicolo era molto spaventata, si rivolgeva a noi per sapere come comportarsi. Li abbiamo esortati con tutte le nostre forze a rimanere fuori, in spazi aperti, abbiamo suggerito di prendere e portare con sè coperte, cuscini, medicinali, documenti, vestiti.
Noi, come tanti altri, eravamo al corrente di cosa stava succedendo, ormai dal 13 dicembre, in territorio aquilano. Questo è quanto è successo.
Il futuro? Non esiste, non esiste nel senso che siamo stati abbandonati. La nostra vita, i nostri affetti non ci sono più.
Più volte al giorno amici, conoscenti o sconosciuti, che hanno recuperato il mio numero di telefono mi inviano questo messaggio. Sono disperata, rivoglio la mia vita.
Non rispondo più, non so cosa rispondere.
Eleonora Bianchini
(Blogsfere)
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