L’ASSO NELLA MANICA DI ZELENSKY: IL SUPER-MISSILE FATTO IN CASA: L’ANNUNCIO DA PARTE DI KIEV DEL “LONG NEPTUNE”, IL RAZZO “AUTARCHICO” CAPACE DI COLPIRE CON PRECISIONE OBIETTIVI A OLTRE MILLE CHILOMETRI DI DISTANZA (OVVERO ANCHE A MOSCA), È UN MESSAGGIO A PUTIN E AGLI ALLEATI: L’UCRAINA NON S’ARRENDE, ANZI CONTINUA AD ARMARSI IN MODO INDIPENDENTE E SI PREPARA A TENERE BOTTA
KIEV HA RINFORZATO L’INDUSTRIA BELLICA, IN VISTA DI UN DISIMPEGNO AMERICANO: ENTRO FINE ANNO PUNTA A PRODURRE IL 40% DEL PROPRIO FABBISOGNO PER LA DIFESA
L’esercito ucraino è ormai in grado di produrre un missile, il «Long Neptune», capace di colpire con precisione obbiettivi a oltre mille chilometri di distanza. Il che significa che non soltanto i droni, ma anche proiettili molto più efficaci e devastanti, adesso possono raggiungere Mosca.
Lo ha voluto annunciare personalmente Volodymyr Zelensky mostrando anche il video del 14 marzo, in cui salta in aria un grande serbatoio della raffineria russa di Tuapsyn, situata 550 chilometri dal confine ucraino.
Le parole «La prima prova del lancio del nostro Neptune ha avuto un bel successo. Grazie ai nostri ingegneri, alle industrie e ai nostri soldati», dice il presidente ucraino e le sue parole sono indirizzate a tre pubblici differenti.
Primo: vuole rassicurare la popolazione ucraina, che negli ultimi giorni è scossa dalle notizie della ritirata dalla regione russa del Kursk. L’Ucraina non s’arrende, segnala Zelensky, anzi continua ad armarsi in modo indipendente dagli alleati e si sta preparando a tenere botta.
Il fatto poi che questa nuova arma sia una versione più potente e sofisticata del Neptune-1, il «missile autarchico» che nell’aprile 2022 colpì e affondò l’incrociatore pesante Moskva , la nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, per il pubblico ucraino è notizia di grande gioia e fiducia nelle proprie forze.
Secondo: a Kiev si stanno convincendo che l’America è sempre più lontana e potrebbe presto tornare a tagliare o limitare gli aiuti militari. Di recente un commentatore del Kyiv Post ha azzardato l’ipotesi che i russi in avanzata a Kursk abbiano ricevuto qualche «imbeccata» dall’intelligence americana. Dunque, diventa fondamentale sviluppare in modo autonomo la produzione di missili e droni sofisticati.
Terzo: Zelensky replica a Putin con il suo stesso linguaggio, forza contro la forza. Non crede affatto che Mosca accetterà seriamente il cessate il fuoco. «Tutto ci fa pensare che Putin non voglia la pace e stia solo prendendo tempo, senza rispondere alla proposta americana di cessate il fuoco per 30 giorni. Ogni bombardamento sulle nostre città rivela le vere intenzioni russe di annullarci per sempre come Stato indipendente», ribadisce Zelensky.
Il presidente Zelensky ieri ha nominato il generale Andrii Hnatov a nuovo capo di stato maggiore delle forze armate: un ufficiale con 27 anni d’esperienza, che è stato anche a capo delle forze speciali dei marines.
Ma è sulle industrie militari nazionali che punta Zelensky per affrontare le incognite del nuovo caos internazionale. La questione è ormai nota, ma resta all’ordine del giorno: prima della guerra del febbraio 2022 l’Ucraina, che pure era sotto attacco russo dal 2014, produceva meno del 10 per cento del proprio fabbisogno per la difesa; adesso mira al 40 per cento per il 2025.
Di recente Zelensky ha sottolineato che il Paese può produrre 4 milioni di droni annuali e negli ultimi tre anni ha ideato almeno mille nuovi tipi di arma. Sono numeri che paiono esagerati (i dati per gli ultimi 12 mesi parlano di 2,5 milioni di droni), però forniscono i prossimi obbiettivi.
I giornali locali segnalano che il valore delle armi prodotte nel 2024 è stato di 10 miliardi di dollari e si vorrebbe salire a 30-35 miliardi per il 2025. Fiore all’occhiello delle nuove armi saranno almeno 30.000 droni a lungo raggio e oltre 3.000 missili da crociera.
Le industrie ucraine, compresa una miriade di piccole startup avviate da studenti universitari, vengono contattate sempre più di frequente dai grandi gruppi stranieri, compresi gli americani della Silicon Valley ed europei.
(da agenzie)
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