L’AVANZATA DEL CEMENTO IN LIGURIA: CONSUMATO FINO AL 20% DEL TERRITORIO
E TOTI VUOLE UNA COLATA DI CEMENTO ANCHE NEI PARCHI… I DATI ISPRA DENUNCIANO LA SITUAZIONE DI PERICOLO
Vista sulle mappe dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la Liguria costiera è una lunga striscia rossa: “rosso” come il semaforo che indica il pericolo, il limite da non oltrepassare.
In realtà , un limite già ampiamente superato.
I ricercatori che si apprestano a presentare i nuovi dati del cemento in Italia non giudicano quello che fa la politica: offrono invece agli amministratori strumenti per capire la realtà e pianificare la crescita del territorio.
E il quadro che hanno elaborato è inquietante: nell’area comunale genovese, comprendendo anche la vaste aree collinari, il suolo consumato ha raggiunto il 20,4% del territorio comunale.
«Mediamente i dati della Liguria sono solo leggermente superiori alla media, la quota del territorio irrimediabilmente cementificato è compresa tra il 5.9 e l’8% – dice Michele Munafò, ricercatore responsabile Ispra del Rapporto sul consumo di suolo in Italia – a fronte di un dato medio italiano del 7%».
Ma i numeri sono una fotografia della realtà solo parziale.
«Il problema evidente a tutti, in Liguria, è la concentrazione di cemento lungo il mare e il corso dei torrenti.
È lì che i problemi si fanno sentire con le conseguenze viste troppe volte».
Bruno Viani
(da “il Secolo XIX”)
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