LAVORARE? TEMPO SPRECATO… SOLO I PARTITI RENDONO
AL MINISTERO DEL TESORO NON HANNO FONDI PER ACCONTENTARE NESSUNO… MA PER I CONTRIBUTI AI PARTITI NIENTE TAGLI… SCUCITI TRA AGOSTO E OGGI LA BELLEZZA DI 135 MILIONI DI EURO
I partiti sono ormai le uniche attività che non conoscono crisi economiche. Rendono, anche quelli piccoli, persino quelli che prendono pochi voti e che scompaiono dopo una tornata elettorale.
E’ stato appena scucito il saldo 24 milioni di euro, dopo che il grosso della torta dei rimborsi elettorali, pari al 75%, i partiti se li erano già spartito ad agosto: 112 milioni di euro.
Un totale di 135 milioni di euro solo per il 2008.
Dentro questa cifra c’e’ di tutto: il reintegro delle spese per le ultime elezioni di aprile, le rate del finanziamento per le Provinciali di Trento e Bolzano del 2003, quelle per le Europee 2004 e le Regionali 2005, oltre al rimborso per le Politiche del 2006. Che i partiti continuano a prendere nonostante si sia rivotato quest’anno. E lo faranno fino al 2010. Perchè?
In ragione di una leggina, votata da tutti all’inizio del 2006 e che mette le tesorerie al riparo da un eventuale scioglimento anticipato della Legislatura.
Il risultato è che partiti finiti nel limbo extraparlamentare dopo il voto di aprile continueranno a spartirsi una torta di 75,3 milioni di euro l’anno.
Facciamo qualche esempio. A Verdi e Comunisti Italiani continueranno ad andare 1,2 milioni di euro. All’Udeur di Mastella toccano 280 mila euro. Luigi Pallaro, il senatore argentino con la sua lista “Associazioni Italiane in Sudamerica”, che non è stato rieletto ad aprile, continuerà a ricevere 58mila euro l’anno fino al 2010.
Finisce che nel novero dei beneficiati finiscano anche partiti inesistenti, sciolti e senza rappresentanza. Ci sono partiti che hanno fatto una fugace apparizione alle urne, spesso in appoggio a un candidato presidente, e poi sono finiti in soffitta, lasciando però una bella eredità ai fondatori.
Una lunga sfilza di partiti personali che ora, ogni anno passano all’incasso .
E’ il caso di Progetto Sardegna del presidente Soru ( 105 mila euro l’anno), Gente di Liguria del presidente Claudio Burlando ( 60mila euro l’anno), Per la Liguria di Sandro Biasotti ( 117mila euro l’anno), Insieme per Bresso, dell’omonima governatrice piemontese ( 100 mila euro l’anno), Primavera Pugliese del governatore Nichi Vendola ( 84mila euro l’anno), la Lista Piero Marrazzo (295mila euro l’anno) e la Lista Storace ( 309mila euro l’anno).
Ci sono poi i partiti nazionali che, pur essendo rimasti fuori dal Parlamento, continuano a gravare sulle spalle del contribuente.
Risale alle europee del 2004 Alternativa sociale che continua a prendere 577mila euro l’anno, o il partito dei Pensionati di Fatuzzo che percepisce ancora 539mila euro l’anno.
Fa specie, che di fronte a una crisi economica che sta mettendo in ginocchio molte famiglie italiane, di fronte alla dichiarata mancanza di fondi per interventi nel sociale da parte del Governo, la nostra classe politica in questo caso non preveda tagli…
Vi ricordiamo, per le ultime elezioni politiche, quanto hanno incassato già i relativi partiti: Popolo delle Libertà 41,3 milioni di euro, Partito democratico 36 milioni di euro, Lega Nord 8,2 milioni, Udc 5,1, Italia dei Valori 4,2, Sinistra Arcobaleno 1,8, la Destra 1,2 .
Dovendosi trattare di rimborsi delle spese elettorali realmente sostenute, questo dovrebbe essere lo spirito della norma, ma ci si trova in realtà quasi sempre a un introito triplo rispetto alle spese reali, una forma di finanziamento ai partiti non ufficiale, non a caso ci sono Partiti con utili notevoli.
Se l’industria non tira, in Italia, almeno i partiti sono all’avanguardia in Europa per utile ricavato…
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