L’AVVOCATO DI GAUCCI: “USANO LUCIANO PER COLPIRE FINI: SIAMO NELLE MANI DI UNA CRICCA”
L’AVV. MONTONE HA LASCIATO LA DIFESA PER NON PRESTARSI ALLA COSTRUZIONE DI DOSSIER CONTRO FINI….IL NUOVO LEGALE E’ L’AVVOCATO DI BERLUSCONI E PARENTE DI PREVITI…”IL PAESE E’ IN MANO A UNA BANDA DI MASCALZONI, IN QUALE STATO SI PUO’ ASSISTERE A TUTTO QUESTO?”
L’avvocato Montone, in una lunga e dettagliata intervista al “Fatto quotidiano” racconta: “Usano Luciano solo per colpire Fini. Ho lasciato il mio assistito perchè non voglio partecipare a quest’ignobile attacco allo Stato”.
L’avvocato Vincenzo Montone, per molto tempo legale, confidente e amico di Luciano Gaucci, ha rinunciato ad occuparsi dell’ex patron del Perugia Calcio a causa della comparsa sulle pagine dei giornali di destra (Giornale, Libero e Panorama) della vicenda che contrappone lo stesso Gaucci alla sua ex fidanzata Elisabetta Tulliani, ora compagna di Gianfranco Fini.
Per due motivi: “Uno professionale: perchè sono stato di fatto scavalcato da un altro avvocato, per altro non costituito, nella gestione della vicenda. Il secondo è perchè sono un cittadino e non posso prestare il mio lavoro ad una strumentalizzazione politica costruita ad arte per colpire la terza carica dello Stato. E, a questo proposito, vorrei ricordare che l’avvocato che mi ha scavalcato è Alessandro Sammarco, legale del premier Silvio Berlusconi, di Dell’Utri e di Previti, di cui è anche parente”.
à‰ un fiume in piena l’avvocato Montone.
Tanto da essere pronto “alla battaglia, nel mio piccolo, per la difesa della democrazia: spero di finire davanti all’Ordine degli avvocati con Sammarco, oppure di ricevere una sua denuncia, non ho paura”.
Cosa intende l’avvocato Montone con “scavalcato” nella gestione della vicenda?
Risponde senza peli sulla lingua: “Sammarco era uno dei legali di Gaucci, lui si occupava della parte penale. Suo fratello Pieremilio, invece, come me curava le questioni civili. Però, della controversia con Elisabetta Tulliani mi stavo occupando io personalmente. Succede questo: nel maggio scorso Pieremilio chiama il mio studio per chiedere copia della citazione contro la Tulliani (quella per la restituzione di alcuni beni e regali vari fatti da Gaucci quando avevano una relazione). Poco dopo passò a ritirarla per Sammarco il notaio Michele Di Ciommo (in passato al centro di diverse controversie giudiziarie, condannato con Ciarrapico per la storia della Casina Valadier, finito in carcere per usura e vicino addirittura al Cassiere della Banda della Magliana Enrico Nicoletti)”.
Quindi? Che cosa non torna in questa storia?
“Siamo nelle mani delle cricche, capisce? Se potevo avere qualche dubbio, la campagna di stampa scatenata in questi giorni solo per colpire il presidente della Camera, Gianfranco Fini, mi ha chiarito tutto. Quell’atto interessava il fratello Alessandro. Tanto che proprio il Giornale della famiglia Berlusconi, domenica scorsa pubblica per intero il contenuto della citazione, ma commettendo un errore”.
Un’imprudenza? A cosa si riferisce l’avvocato Montone?
“Il quotidiano milanese diretto da Vittorio Feltri, ha pubblicato anche la prima pagina della citazione, dove si vede la parola ‘originale’, che ho scritto di mio pugno vicino al timbro dello studio”.
Questo cosa significherebbe?
“L’unico a cui il mio studio ha passato fotocopia di quella citazione, ed è successo ad inizio maggio, è stato il fratello di Alessandro Sammarco”.
Tutto questo per l’avvocato Montone dimostra che l’operazione “dossieraggio” contro Fini sia stata studiata e preparata a tavolino, anche perchè “Gaucci, molto mal consigliato, ha detto sui giornali cose molto dure contro Elisabetta Tulliani, mentre prima consigliava a me la prudenza, essendoci stato tra di loro un rapporto sentimentale”.
E non solo: “Non provava alcun astio nei confronti della donna, voleva alcune cose indietro a causa dei suoi problemi finanziari; non naviga in buone acque e qualcuno potrebbe avergli promesso altro se fosse stata scatenata l’offensiva riprovevole che abbiamo visto sulle pagine dei giornali del padrone”.
Le accuse dell’avvocato Montone si fanno pesanti: “Io conosco l’uomo Gaucci, abbiamo passato anche giornate insieme quando a Santo Domingo era latitante per il crac perugino. Detto questo, quando un naufrago è in balìa delle onde si aggrappa anche ad un filo di paglia per sopravvivere”.
Un filo di paglia, “non riesco a spiegarmi la vicenda in altro modo, anche perchè Gaucci ha sempre magnificato i suoi rapporti con Fini, di cui era amico, vorrei ricordare che lui stesso gli ha presentato Elisabetta Tulliani”. Insomma, l’avvocato Montone ha mollato Gaucci “per il modo in cui sono stato trattato come professionista e perchè come cittadino non posso tollerare un’azione strumentale con la quale si prende una citazione contro Elisabetta Tulliani, riguardante regali o intestazioni fiduciarie di beni tra due persone che sono state insieme, per attaccare un nostro rappresentante delle istituzioni, proprio nel momento in cui questo sta svolgendo una funzione di diga a salvaguardia della democrazia”.
E ancora: “Ritengo il Paese in mano ad una banda di mascalzoni, in quale Stato si può assistere a tutto questo? Io non voglio in alcun modo contribuire e non mi accusino di esser stato finiano, missino o quant’altro. La mia formazione è quella di un cattolico popolare, ripeto che casomai proprio Gaucci era amico di Fini”.
Quello che resta, per ora, è quel filo di paglia a cui Montone immagina appeso Luciano Gaucci.
Leave a Reply