LE CASAMONICAS: ROMANTICHE, FASHION E SPIETATE, LE DONNE SONO IL CUORE DEL CLAN
LE FEMMINE GUIDANO L’ORGANIZZAZIONE QUANDO GLI UOMINI SONO IN CARCERE… E DIFENDONO LA FAMIGLIA IN TV
Un po’ Vanzina, un po’ Scorsese. Discoteche, feste, vacanze, tv e calcio.
Vita smeralda, ma anche pomeriggi passati al centro commerciale.
Ma soprattutto ci sono loro, le donne, le vere protagonista della saga “i Casamonicas”. Madri, moglie, sorelle, figlie e fidanzate.
Setacciando l’universo social dei Casamonica — tutto Facebook, niente Twitter — si può ricostruire il magico mondo del clan di etnia sinti che controlla le attività criminali nel quadrante sud est della Capitale, diventato famoso in tutto il mondo dopo i funerali del capostipite,Vittorio, giovedì scorso nella Basilica di don Bosco.
Sono loro, le donne, che hanno spiegato in tv, davanti ai microfoni, i motivi di quel funerale così sfarzoso. “Noi non siamo mafiosi, la mafia andate a cercarla tra i politici!”. “Il prossimo funerale lo facciamo ancora meglio!”.
C’erano anche domenica, quando una troupe della trasmissione Agorà è stata aggredita nella zona del Quadraro. “I boss qua non ci stanno. I veri boss sono quelli che hanno fatto saltare in aria Falcone e Borsellino!”.
Non è solo folclore, però. Le donne dei Casamonica e delle famiglie vicine — gli Spada, i Di Silvio, gli Spinelli — hanno un ruolo fondamentale.
Sono loro a tenere il timone dell’organizzazione quando gli uomini finisco in carcere.
Sono loro a riscuotere i crediti, a organizzare lo spaccio, a istruire le truppe per il controllo del territorio.
Quando poi arriva qualche blitz delle forze dell’ordine, eccole correre a gettare la coca in bagno o a bruciarla nei camini sempre accesi.
Prima di mettere in scena la sceneggiata: pianti, urla, svenimenti degni della migliore sceneggiata napoletana.
Si buttano a terra e si battono il petto. Poi, appena la polizia se ne va, tutto torna come prima.
Si possono incrociare nelle file per i colloqui a Rebibbia e Regina Coeli. Quello è l’unico momento in cui non sfoggiano oro, gioielli e abiti griffati. Per il resto, è tutta un’esibizione, dagli arredi delle case ultra kitsch alle vacanze.
La Costa Smeralda è la meta più gettonata. Acque cristalline e discoteche, di cui postano foto a ripetizione. Come anche quelle dei bambini.
Ci si sposa molto, tra i Casamonica, e si fanno un sacco di figli.
Quando c’è da controllare un pezzo di Roma, anche il numero ha la sua importanza. Difficile trovare qualcuno ancora celibe o nubile dopo i trent’anni. Si divertono, da giovani. In discoteca, alle Terrazze dell’Eur o all’Art Cafè a Villa Borghese. “E stasera fiesta!”.
La maggiore preoccupazione è come tirar mattina. O dove andare a cena. Si mangia tanto, ci si abbuffa, nel clan. Scene alla Goodfellas, con banchetti organizzati a casa, o fuori, nei ristoranti della periferia romana, esclusivamente a base di pesce.
Al Gambero Rosso a Fiumicino. O da Michelino Fish, all’Infernetto, vicino Ostia. O da Eco Blu, in zona San Giovanni. Grandi piatti di crudi. Ostriche e champagne.
Gianluca Roselli
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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