LE CRITICHE DELL’EX AMBASCIATORE USA SPOGLI AL GOVERNO: “NELLA MISURA DELLE LIBERTA’ ECONOMICHE L’ITALIA E’ UN DISASTRO”
“L’INDEX OF ECONOMIC FREEDOM” PONE L’ITALIA AL 74° POSTO DIETRO LA GRECIA…”IL LIVELLO DELLE RELAZIONI ECONOMICHE BILATERALI E’ DELUDENTE”… LA DESTRA REPUBBLICANA CHE AVEVA RIPOSTO FIDUCIA IN BERLUSCONI HA DOVUTO RICREDERSI
Il nome di Ronald Spogli, designato da Bush ambasciatore in Italia e in carica a Roma per 4 anni (2005-2009), è ormai legato al ciclone WikiLeaks.
Portano la sua firma i primi dispacci che mettono in allarme il Dipartimento di Stato sui rapporti tra Berlusconi e Putin.
Come quello del gennaio 2009 sulla «torbida connection Berlusconi-Putin» e i sospetti di «profitti personali».
Oggi Spogli si guarda bene dal rievocare quei dispacci segreti, che hanno distrutto la confidenzialità di quattro anni di lavoro da ambasciatore.
Tornato all’ attività privata (è un investitore di private equity), non rinuncia però a criticare l’ Italia e il modo in cui è governata.
«Il livello delle relazioni economiche bilaterali con gli Usa – dice – è deludente, potrebbe essere molto più intenso».
E per quali ragioni le imprese americane non investono di più?
Spogli ricorda che «la crescita media dell’ economia italiana nell’ ultimo decennio è stata la più bassa di tutta l’ Ue, lo 0,5% di aumento annuo del Pil, è peggio perfino della media dei cosiddetti Pigs, è inferiore a Grecia e Portogallo».
Poi arriva l’ affondo decisivo. «Sul Wall Street Journal – dice Spogli – potete leggere tutti l’ Index of Economic Freedom. Ebbene, l’ Italia arriva al 74esimo posto in quella classifica, siete dietro la Grecia e poco avanti alla Bulgaria». La scelta di quell’ indicatore è significativa.
L’ Index of Economic Freedom misura quelle libertà economiche che contribuiscono a creare un ambiente favorevole alla crescita.
Lo elabora la Heritage Foundation di Washington, un think tank che è sempre stato vicino ai neoconversatori, oggi di nuovo in voga grazie all’ ideologia anti-statalista del Tea Party.
La pessima performance dell’ Italia nella pagella dei liberisti, pubblicata annualmente sul Wall Street Journal, rivela un altro fronte di sfiducia verso il governo Berlusconi.
Quando Spogli s’ insediò a Roma nel 2005 il clima era di forte benevolenza della destra americana nei confronti del leader del Polo.
Berlusconi era considerato come un alfiere della libertà d’ impresa, il leader che poteva portare in Italia le riforme strutturali.
Ben presto Spogli ha dovuto ricredersi, e con lui la destra repubblicana.
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