LE “SPESE MORALI” DEL GRANDE FRATELLO DI MAIO
IL GRILLINO ORA STILA PURE LA LISTA DELLA SPESA, DIVIDENDO LE SPESE MORALI DA QUELLE IMMORALI… SE SPIEGASSE COME CREARE LAVORO SAREBBE MEGLIO
Tutti avvertiti gli indivanados (ma non solo loro) che prima hanno votato e adesso stanno aspettando con ardore l’arrivo del reddito di cittadinanza. Il tutor Di Maio ha parlato chiaro: con quei soldi non si potranno fare “spese immorali”.
Un’affermazione che potrebbe aprire una tavola calda filosofica a non finire (perchè, volendo affondare, già spendere può essere definito immorale di per sè).
Ma restiamo a terra, che è meglio. Il vicepremier, elencando, ha detto: nè gratta e vinci, nè sigarette, solo beni di prima necessità .
Già è discutibile dire, in punto di diritto, come è stato fatto, che quei soldi si possano spendere solo in Italia.
Ora il Grande fratello del reddito di cittadinanza dà la lista della spesa.
Chiediamo: un cinema, un giornale, un libro, una gita fuori porta, non la vogliamo dare ai beneficiati da cotanta magnanimità del governo del cambiamento?
Una cravatta, un bel vestito, un jeans, un paio di scarpe perchè magari per vivere meglio ci si vuole anche vestire meglio, abbellire, moralmente, ci mancherebbe.
Ecco, per andare dove? Se invece di regali, regalie, liste, spese immorali e non il vicepremier spiegasse come si crea, davvero, lavoro, sarebbe meglio.
Ma questo, è troppo.
(da “Huffingtonpost”)
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