LEGA E M5S LITIGANO ANCHE SUL PONTE DI GENOVA: LA RICOSTRUZIONE FA GOLA
ANAS SI CANDIDA PER IL DOPO-AUTOSTRADE MA L’AD AMMETTE PROBLEMI CON TONINELLI
Le indiscrezioni sulle tensioni interne al Governo per il decreto Genova che la decisione di Giuseppe Conte di fare da solo e non condividere i contenuti del testo sono state smentite da più parti.
L’irritazione dei vice premier, che non hanno visionato il decreto prima del Cdm e non hanno partecipato alla conferenza stampa che si è tenuta al termine della riunione, è stata smentita da fonti leghiste e pentastellate, mentre il Ministero delle Infrastrutture ha parlato di “massima condivisione”.
Eppure sui contenuti principali del decreto Genova, la nomina del commissario e il ruolo di Autostrade nella ricostruzione, permangono evidenti e pubbliche le divisioni interne all’esecutivo.
Mentre i 5 Stelle, Luigi di Maio e Danilo Toninelli in testa, insistono per l’esclusione di Autostrade dalla ricostruzione, mentre gli enti locali, il sindaco Marco Bucci e il governatore Giovanni Toti, chiedono un ruolo centrale nel processo decisionale, sul fronte leghista Matteo Salvini ed Edoardo Rixi, vice di Toninelli ai Trasporti, insistono perchè il nome del Commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi sia scelto insieme agli enti locali e sia poi lui a decidere se la ricostruzione sarà affidata alla sola Fincantieri o anche ad Autostrade.
Sul Messaggero Edoardo Rixi ammette “sensibilità diverse” fra Lega e M5S sul tema, ma chiede di “pensare al risultato”, ovvero “demolire subito” il Ponte e rifarlo “in tempi brevi”, altrimenti “non si salva nè la Regione, nè il Comune, nè il Governo. Si vince e si perde tutti insieme. Il ponte vale 250 milioni di euro, se non facciamo bene sarà l’Italia a fare brutta figura”.
Il leghista critica Danilo Toninelli dopo le polemiche per le foto sorridente con il plastico del Ponte a Porta a Porta o per le ironie su Instagram, ma lo fa con una battuta. “A tutti suggerisco di stare lontano dai plastici”.
Su Repubblica, intanto, arriva la disponibilità di Anas di subentrare ad Autostrade, ma il numero uno Gianni Vittorio Armani non nega i problemi con il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli.
“Ho messo a disposizione di Toninelli il mio mandato. È impossibile lavorare in un’azienda pubblica senza la fiducia dell’esecutivo. Al momento non ho avuto riscontri, dunque vado avanti, siamo prontissimi a gestire altre tratte autostradali visto che già abbiamo una rete dieci volte quella di qualunque gestore”.
(da “Huffingtonpost”)
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