L’ESTATE DEI BALORDI CHE CONQUISTANO LA PRIMA PAGINA
IL BRANCO E’ LA CONDIZIONE PIU’ SCONTATA E NOIOSA DELLA GIOVENTU’
In coma etilico a Gallipoli (pronto soccorso intasato), nudi per strada a Barcellona, fracassoni nelle varie piazzette, calette, muretti, baretti, le cronache estive segnalano una percentuale (non quantificabile) di ragazzi che non si divertono se non producono danni, agli altri o a se stessi.
È una storia antica, quella delle baldorie balneari, vecchia come le vacanze di massa, fatta di sbornie finite su una sdraio all’alba, di fustini di detersivo versati nelle fontane per bloccare l’Aurelia con un muro di schiuma, di scherzi grevi e scemi, di gazzarre di gruppo, di rumore e invadenza quanti ne bastano per sentirsi spiritosi.
Le mamme e le zie dicevano “non andare con quelli lì, sono dei balordi”, ci si andava lo stesso per provare il brivido, ci si capacitava in fretta che il branco è la condizione più prevedibile e noiosa della gioventù, se uno faceva un rutto tutti gli altri, sbellicandosi, ne facevano un altro.
Eventuali campagne di dissuasione dovrebbero comunicare ai giovanotti proprio questo: che sono dei conformisti, impiegatini della trasgressione.
Ubriacarsi a Gallipoli, denudarsi a Barcellona (e farsi un selfie ridendo), sbraitare a Rimini, vomitare a Lerici sono altrettanti punti fermi della sceneggiatura del prossimo Fantozzi.
Quelli davvero fighi, nessuno sa davvero dove sono e cosa fanno.
Michele Serra
(da “La Repubblica“)
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