L’EUROPARLAMENTO REVOCA L’IMMUNITA’ A BORGHEZIO: “IL RAZZISMO NON PUO’ ESSERE STRUMENTO DI LOTTA POLITICA”
FINIRA’ COME QUANDO E’ ANDATO A PIAGNUCOLARE CON GLI ZINGARI PER EVITARE UNA CONDANNA SEVERA, OFFRENDOSI PER I SERVIZI SOCIALI
“Un membro del Parlamento Europeo che manifesta disprezzo e odio in ragione del colore della mia pelle, non ha offeso solo me, ma i valori delle Istituzioni Europee e di tutti coloro che non riconoscono differenze e discriminano tra le persone per motivi di razza, religione o sesso”.
Lo ha detto l’eurodeputata Cècile Kyenge (S&D-PD) oggi a Strasburgo, dove il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria ha deciso di non difendere i privilegi e le immunità di Mario Borghezio, accusato di aver propagandato, nel corso del programma di Radio 24, La Zanzara, il 29 aprile 2013, idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale o etnico, nei confronti dell’ex-ministro per l’integrazione Cècile Kyenge, commentando la sua nomina a ministro.
Incompatibile con il compito di rappresentanza.
“Ogni espressione razzista e di incitamento all’odio è per sua natura incompatibile e oltraggiosa dell’alto compito di rappresentanza democratica che siamo chiamati ad assolvere come parlamentari europei”, ha sottolineato Kyenge che ha poi concluso: ”Il processo davanti al tribunale di Milano era attualmente sospeso in attesa della decisione del Parlamento europeo. Per questo, la decisione del Parlamento europeo oggi dà un segnale importante che va ben oltre la mia persona: il razzismo non può essere mai strumento di lotta politica, chi vi fa ricorso disonora le istituzioni e non ha diritto ad alcuna immunità ”.
Ora a Borghezio non resta che replicare la sceneggiata di quando, per evitare una condanna severa per frasi contro i rom, piagnucolò che non era sua intenzione offenderli e offrendosi di svolgere servizi sociali presso i campi rom.
Neanche le palle di andare in galera per coerenza.
(da agenzie)
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