L’EX SINDACO DI CENTRODESTRA VOLONTARIO IN PARROCCHIA PER EVITARE IL CARCERE
PIERCARLO FABBIO, EX SINDACO DI ALESSANDRIA, E’ STATO CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA A 3 ANNI PER FALSO IDEOLOGICO
Per l’ex sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio il 19 giugno sarà una data cruciale: è stata fissata a Torino l’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza.
È l’organismo che deve decidere se accogliere l’istanza, avanzata dai difensori, di ammettere il condannato a espiare la pena (in via definitiva a tre anni per falso ideologico) non in carcere, bensì con «affidamento in prova ai servizi sociali».
La richiesta è correlata, ovviamente, alla proposta che i difensori Claudio Simonelli e Roberto Cavallone andranno a discutere: spiegheranno, cioè, in che modo Fabbio chiede di scontare la condanna pagando il debito con la giustizia attraverso mansioni che siano utili per la collettività .
È stato stilato un programma preciso, su cui l’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) dovrà prima esprimere un parere per l’approvazione e poi vigilare sullo svolgimento.
Nella stessa udienza verrà discussa un’analoga istanza di messa in prova ai servizi sociali anche per Carlo Alberto Ravazzano, ex capo contabile del Comune coinvolto nella stessa vicenda, difeso da Luca Gastini.
Fabbio ha proposto di svolgere attività di volontariato (che ha già cominciato a svolgere) sia al Museo della Gambarina sia nella parrocchia di San Michele per tutta la durata della pena.
Inoltre, si è impegnato a pagare metà della provvisionale (cioè 25 mila euro) riconosciuta dai giudici al Comune, costituito parte civile con l’avvocato Giulia Boccassi.
Anche Ravazzano, che ha già iniziato a fare volontariato alla parrocchia di San Giovannino, è intenzionato a risarcire il danno al Comune.
Non è scontato che sia accordata l’ammissione alla messa in prova, anche se l’incensuratezza di Fabbio e di Ravazzano precedente a questa vicenda e il collaborativo comportamento processuale rendono molto probabile l’assenso da parte del Tribunale di sorveglianza.
Il 19 giugno si discuterà , ma la decisione di solito non è immediata, potrebbe trascorrere qualche giorno: entro la fine di giugno dovrebbe esserci il responso.
Fabbio era stato accusato, in concorso con il suo assessore al Bilancio Luciano Vandone e il capo contabile dell’ultima ora Carlo Alberto Ravazzano, di aver «aggiustato» artificiosamente il bilancio consuntivo del 2010 per far figurare (contrariamente al vero, come poi rilevato e confermato nei tre gradi di giudizio) che si era raggiunto il Patto di stabilità .
Le accuse iniziali furono truffa, abuso d’ufficio e falso ideologico.
Fabbio e Ravazzano, per i quali la Cassazione, a ottobre scorso, ha reso definitivo il verdetto, sono stati riconosciuti colpevoli del solo reato di falso e condannati, rispettivamente, a 3 anni e a 2 anni e mezzo.
Per Vandone, invece, il processo in primo grado era stato sospeso, a causa di gravi motivi di salute.
Il procedimento a suo carico, dopo varie verifiche sulla capacità di stare in giudizio, ora è quasi concluso: il pm Riccardo Ghio ha chiesto la condanna a 4 anni e mezzo, le parti civili (Giulia Boccassi per il Comune, Antonio Ciccia per il Cissaca) hanno insistito sul riconoscimento di responsabilità , i difensori Marco Conti e Marco Paneri hanno invocato l’assoluzione. La sentenza di primo grado per l’ex assessore comunale al Bilancio è attesa l’11 luglio.
(da “La Stampa”)
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