L’IDEA DI CALENDA: UN PEZZO DI FORZA ITALIA, PD E AZIONE PER UN’ALLEANZA RIFORMISTA
“UN FRONTE REPUBBLICANO IN ANTITESI A SOVRANISMO E POPULISMO”
La linea è chiara: un grande centro liberista più o meno temperato, al massimo con una spruzzata di verde. In pratica senza sinistra e marginalizzando la destra sovranista.
Meglio dell’Ungheria di Orban sicuro.
“La linea di Draghi pragmatica, riformista, in antitesi a populismo e sovranismo deve trovare chi la interpreti dopo la fine dell’attuale governo, altrimenti tornerà tutto come prima”.
Così Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco a Roma.
“L’Italia è l’unico Paese della Ue in cui popolari e socialdemocratici hanno preferito allearsi con i sovranisti e i populisti anziché fra di loro – aggiunge Calenda – la decisione del Pd di stringere un patto di ferro con i grillini e ora la scelta di Berlusconi di scomparire nella Lega apre un gigantesco problema di rappresentanza per i tanti elettori che si riconoscono nel pragmatismo riformista di Draghi e che però, dopo di lui, perderanno ogni riferimento. Chi potrà offrire loro cittadinanza politica alle prossime elezioni?”.
Per Calenda, “il lavoro da fare è convincere i cittadini, sulla base delle proposte di governo, che c’è un’area che intende la politica come soluzione ai problemi e si candida a guidare il Paese nei prossimi difficili anni”.
E alla domanda su chi dovrebbe far parte di questa nuova ‘area’, Calenda risponde: “L’idea è quella di costruire un fronte repubblicano che riunisca il Pd, i centristi di Fi ostili alla Lega e una forza liberaldemocratica, che va aggregata, formata da Azione, +Europa e Italia Viva. In aggiunta ai Verdi rifondati da Sala e Muroni
Insieme potremo andare casa per casa a riprenderci i voti finiti ai sovranisti e ai populisti”.
Calenda si dice “convinto che da un lavoro comune fra me, Letta, Carfagna e Sala verrebbe fuori un’Italia riformista e pragmatica che farebbe bene al Paese”.
(da Globalist)
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