L’ITALIA DEGLI SPRECHI DOVE I MORTI PRENDONO LA PENSIONE
NELLA RELAZIONE ANNUALE DELL’ISPETTORATO DELLA RAGIONERIA DELLO STATO EMERGE L’ITALIA DEGLI SPRECHI… VITALIZI AI DEFUNTI, STRUTTURE MEDICHE A MEZZO SERVIZIO, LISTE D’ATTESA ETERNE, ATENEI CON CONSULENZE INUTILI, UTENZE NON PAGATE
E’ un quadro desolante quello che viene fuori dalla relazione annuale dell’Ispettorato generale di finanza della Ragioneria generale dello Stato. Circa metà dei controlli effettuati nel 2007 tra enti locali, aziende pubbliche, strutture sanitarie, scuole ed università sono sfociati in una denuncia alla Corte dei Conti.
In sette casi i rilievi sono stati girati alla Guardia di Finanza e in quattro casi gli atti sono finiti alla Procura della Repubblica.
Nel dettaglio sono stati eseguiti 514 controlli nelle amministrazioni, passati al setaccio 731 bilanci di previsione, 598 delibere di variazione di bilancio, 790 consuntivi, 798 delibere di cda di enti pubblici e 7.246 verbali di collegi sindacali. Sono state controllate anche le cifre accantonate dai ministeri per ridurre la spesa.
Emerge un dato: campioni di sprechi risultano le Unità Sanitarie locali, gli enti locali e la Protezione civile.
Tra i settori più critici, la Sanità . Gli ispettori hanno segnalato la “sottoutilizzazione dei macchinari diagnostici” e l’assoluta assenza di controllo sulle prescrizioni dei medici di famiglia.
Altro neo, il sistema pensionistico. Per l’Inpdap la principale fonte di informazione sugli eventuali decessi sono i familiari dei defunti, non l’anagrafe comunale. Con il risultato pratico di una miriade di pensioni erogate in maniera indebita.
La vera perla, infatti, sono i defunti stipendiati. Perchè in un’Italia in cui i vivi faticano a essere retribuiti, i morti continuano a percepire la pensione, visto che nessuno si cura di controllare attraverso l’anagrafe chi è passato al mondo dei più.
C’e’ poi il capitolo delle assunzioni indiscriminate che non risparmia nessuno.
Da record gli Enti locali, specie “per l’eccessiva attribuzione di posizioni organizzative apicali”, alias i dirigenti.
Ma il vizietto coinvolge anche le Università , dove abbonda il ricorso a consulenze esterne “non sempre giustificate sotto il profilo della necessità e opportunità “.
Nella scuola invece sono stati riscontrati “indebiti affidamenti di particolari funzioni a docenti e personale amministrativo, con relativa illegittima erogazione di emolumenti”.
Dalla scuola alle forze dell’ordine che dimenticano di pagare gas, luce, canone Rai e riscaldamento degli alloggi di servizio, temporaneamente concessi in uso.
Infine due settori caldi, il Consorzio per l’emergenza rifiuti e la Protezione civile, bocciati senza appello per troppe spese senza il conseguimento di risultati consistenti.
A questo punto non resta che chiedersi che controlli preventivi vengano fatti e che regole interne di controllo esistano. Domande che se poste a chi di dovere, determinerebbero il solito scaricabarile all’italiana. Tutti colpevoli, nessun colpevole.
Non osiamo immaginare se le verifiche, invece che su percentuali minime, venissero effettuate a tappeto in tutti questi enti pubblici cosa uscirebbe fuori…
Se poi il cattivo esempio viene dall’alto, siamo praticamente allo sfascio quotidiano, ecco perchè occorre recuperare un senso dello Stato che ormai non esiste più…
E occorreranno probabilmente generazioni per un’operazione morale di questo genere, oltre alla volontà politica di arrivarci, cosa che dubitiamo esista in tutti gli schieramenti.
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