L’ITALIA SENZA IDENTITA’, PATRIA DI EGOISMI E DI RICATTI
SIAMO GLI UNICI IN EUROPA A NON AVERE UN VERO PARTITO SOCIALISTA, UNO LIBERALE E UNO DEMOCRISTIANO: DA NOI SOLO PARTITI LEADERISTICI O PERSONALI…CANCELLATE IDENTITA’ POLITICHE E CULTURALI, SI E’ PERSA UNA VISIONE GLOBALE…SI PREFERISCE LIVELLARE IN BASSO, MAI IN ALTO…CONTANO SOLO L’IMMEDIATO CONSENSO E SI CORRE DIETRO AI SONDAGGI
Vestite per qualche minuto i panni del “viaggiatore” in terra sconosciuta, del “turista per caso”, alla ricerca di usi e costumi di una terra poco nota.
Anche di un semplice visitatore proveniente da un altro Paese europeo, costretto a leggere i nostri giornali per qualche settimana, durante le sue vacanza nelle nostre belle località turistiche.
Il quadro generale del nostro Paese che percepirebbe è formato da scandali quotidiani che coinvolgono i massimi vertici della politica, liti continue all’interno della medesima coalizione, sia di governo che di opposizione, interessi privati e leggi personali, conflitto costante tra poteri dello Stato e istituzioni.
Scendendo nella cronaca, avrebbe la sensazione di un Paese dove la tutela ambientale non è mai all’ordine del giorno, le infrastrutture latitano da anni, i trasporti pubblici boccheggiano e i grandi evasori se la spassano.
In compenso abbondiamo di girotondi e marce della sinistra, di messaggi video a misteriose riunioni senza pubblico dei Promotori della libertà , di amarcord medioevali stile Pontida.
Roba da stropicciarsi gli occhi e piegare la pancia dal ridere, per uno che non è abituato.
Un Paese senza più identità unitaria, dove si allarga ogni giorno di più la forbice tra una minoranza sempre più ricca e una maggioranza sempre più povera.
Con il dramma che chiunque tu voti, non cambia nulla.
Abbiamo forze politiche tutte al di fuori delle culture politiche europee: siamo l’unico Paese europeo che non ha un partito socialista, uno liberale, uno democratico cristiano.
Abbiamo solo partiti personali o leaderistici, come oggi usa dire.
Hanno cancellato le vecchie identità e la nostra memoria storica, per metterci in balia di un pragmatismo osceno che alimenta solo i peggiori egoismi.
In preda ad un individualismo esasperato, dove tutti sono contro tutti: non solo manca una visione, un progetto, un’idea di società , ma anche il coraggio di sostenerne uno qualsiasi.
Tutti sono diventati figli del pensiero unico economico, tutti sembrano volere un’Italia più misera.
Invece che preoccuparsi, ad es., di portare gli stipendi dei privati al livello piu alto di quelli del settore pubblico, si è contenti solo se quelli pubblici scendono al livello dei privati.
Ma soprattutto si cerca un consenso effimero, l’incubo dei partiti, non piu uno strumento per governare, ma un obiettivo fine a se stesso.
Siamo di fronte a una politica che non guarda “oltre la società “, si limita a seguirla attraversi i sondaggi.
Ecco perchè alla fine, all’occhio di un viaggiatore, emerge del nostro Paese la visione di un triste appiattimento, di una società in preda all’individualismo senza controllo, senza ideali, senza anima, senza passione.
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