L’ITALIANA CHE REGALA GELATI A VIGILI DEL FUOCO E SFOLLATI A LOS ANGELES: “UN PO’ DI DOLCEZZA NEL DOLORE”
“RESTITUISCO ALLA COMUNITA’ CIO’ CHE MI HA DATO QUANDO SONO ARRIVATA”… 4 NEGOZI. 35 DIPENDENTI, IL 95% SONO DONNE
Nella devastazione causata dagli incendi a Los Angeles, che hanno quasi raso al suolo interi quartieri, si moltiplicano le iniziative di solidarietà per portare un aiuto concreto, ma anche un sorriso alle persone colpite. Come quella di Patrizia Pasqualetti, maestra gelatiera orvietana, che da anni si è trasferita negli Stati Uniti dove ha aperto quattro locali, di cui uno proprio nella metropoli della California.
Da giorni regala gelati ai vigili del fuoco che hanno combattuto ininterrottamente contro le fiamme, e ai bambini, per dare loro un po’ di normalità. “È il minimo che possiamo fare di fronte a questa catastrofe umana, c’è gente che ha perso anni, decenni di vita e a noi addolora molto. Ci siamo sentiti non in dovere, ma di più, di portare un piccolo ristoro”, racconta a Il Gusto, spiegando che “da subito abbiamo iniziato a offrire il gelato e un sorriso alle famiglie che arrivavano con i loro bambini nel punto vendita Gelato by Patrizia Pasqualetti presso Eataly a Century City. Sono venuti numerosi, abbiamo cercato argomenti divertenti per i piccoli, per cercare di dargli un attimo di distrazione”.
Quindi il team di Los Angeles ha iniziato a distribuire confezioni di gelato nelle varie stazioni dei pompieri dell’Lafd.
“Credo profondamente che sia giusto restituire alla comunità alla quale appartengo parte di ciò che l’America mi ha dato, ed è per questo che ho deciso di portare il nostro gelato nelle caserme dei vigili del fuoco delle zone più colpite – prosegue l’artigiana – È stato un gesto semplice, ma fatto col cuore, ho pensato che potesse offrire un piccolo momento di sollievo, magari rinfrescando anche le gole provate dai fumi dei fuochi”. Dice di aver imparato dal padre Giuseppe il valore della solidarietà: “Quando ho visto la distruzione causata dagli incendi ho sentito il bisogno di fare qualcosa. Noi cerchiamo di mettere a disposizione il nostro prodotto, che porta gioia a tutte le persone”. E presto ha intenzione di arrivare nei luoghi che ospitano gli sfollati:
“La mia squadra ha proposto di creare dei banchi ristoro di gelato presso i centri dove si trovano le famiglie che hanno perso la casa, così da offrire loro un piccolo gesto di conforto in un momento di grande dolore. Ci stiamo organizzando, ma non vogliamo essere invadenti e aspettiamo che ci diano indicazioni precise”.
Pasqualetti racconta che la sua famiglia è nel mondo del gelato da 45 anni e tre generazioni: suo padre nel 1980 aprì il suo primo punto vendita a Orvieto, in Umbria, e da metà degli anni 2010 Patrizia si è trasferita nella California settentrionale e ha iniziato a esportare quello che oggi è un marchio riconosciuto a livello internazionale.
“Continuiamo a fare il gelato in maniera artigianale e con prodotti di qualità – dice Patrizia – Abbiamo scelto di lavorare con i prodotti locali, della terra che ci ospita. Gli Stati Uniti hanno ingredienti fantastici… il latte, la frutta, ed è un linguaggio piaciuto molto gli americani perché in qualche modo c’è un senso di appartenenza”.
Arrivata a San Francisco per una consulenza, si è innamorata della città, e poi ha conosciuto quello che oggi è suo marito, con cui ha fondato la società Gelato By Patrizia Pasqualetti.
“Abbiamo iniziato questa avventura all’interno degli Eataly, aprendo nella Silicon Valley, poi a Los Angeles, a New York e a Boston – spiega – Siamo degli esterni quindi io gestisco il mio negozio, ho il mio laboratorio, i miei dipendenti. E adesso siamo pronti a trasmettere la cultura del gelato in altre location”.
Patrizia si dice molto orgogliosa che la sua azienda sia anche ‘al femminile’, e del fatto che degli attuali 35 dipendenti, il 95% sono donne. “Portiamo il know how e l’accoglienza italiana con un prodotto estremamente popolare che io definisco socialmente sostenibile, un’espressione in cui c’è tutta la mia filosofia – conclude – Parliamo di crescere ed espanderci, ma per noi la cosa più importante è non perdere l’autenticità del progetto, che è donare un sorriso, il piacere, e la cultura del gelato”.
(da agenzie)
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