LO SCONTRO INTERNO AL M5S: FICO SEMPRE PIU’ A CONTATTO CON CONTE FA PERDERE LA TESTA A DI MAIO
I GRUPPI PARLAMENTARI VEDONO IN ROUSSEAU IL MODO DI CASALEGGIO E DI MAIO DI FAR SALTARE L’ACCORDO CON IL PD E NON CI STANNO
Un Movimento spaccato sulla nascita del governo giallo-rosso. Con l’incognita di una spada di Damocle: il voto sulla piattaforma Rousseau. Dietro l’ultimatum di Di Maio – che oggi ha rimesso a rischio la trattativa per il governo – ci sono molti mal di pancia nel Movimento.
In particolare, secondo fonti parlamentari, il discorso durissimo pronunciato da Di Maio – “o passa il nostro programma o meglio il voto” – sarebbe stato anche un messaggio all’ala sinistra dei 5Stelle. A quegli esponenti vicini a Fico pronti a cancellare la legislazione in materia di migranti, i due decreti sicurezza voluti a tutti i costi da Salvini ma sposati anche dai vertici M5S (nonostante le defezioni di una fronda interna).
Per questo Di Maio avrebbe pronunciato quelle parole – “vanno tenute in considerazione le osservazioni del capo dello Stato ma senza modificare la ratio di quei provvedimenti” – che tanto hanno fatto infuriare i dem.
Il ruolo di Fico, d’altra parte, nel Movimento sta crescendo. Il presidente della Camera, da sempre il più aperto al dialogo con il Pd, è un interlocutore importante per Giuseppe Conte.
Ieri il dialogo tra i due è durato due ore e mezzo. E questo provoca fibrillazioni interne. Ma di sicuro Di Maio è stato costretto a una brusca frenata rispetto ai toni ultimativi nei confronti del Pd. “Nessun ultimatum, siamo solo stufi di parlare di poltrone”, ha precisato.
Poi c’è l’incognita Rousseau. Fin da quando Di Maio ha annunciato la consultazione degli iscritti, la base parlamentare è entrata in agitazione. E soprattutto si è posto il problema di uno strappo istituzionale rispetto alle prerogative del capo dello Stato.
Poi il ruolo della consultazione sembrava essere stato ridimensionato: dal Colle è stato spiegato che il presidente si atterrà alle decisioni dei gruppi parlamentari. Dal Movimento filtrava che il quesito sarebbe stato incentrato su Conte più che sull’alleanza con il Pd.
Ma oggi il Blog delle Stelle torna a rivendicare il ruolo centrale della piattaforma gestita dalla Casaleggio associati: “I gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle hanno un ruolo importante e stanno lavorando intensamente in questi giorni per definire un possibile programma di governo, nell’esclusivo interesse degli italiani, poi la parola passerà agli iscritti certificati della piattaforma Rousseau e ci atterremo, com’è ovvio, alla loro decisione”.
Il voto su Rousseau viene utilizzato come strumento nella trattativa per alzare la posta rispetto al Pd? O come ultima arma per far cadere il governo non ancora nato da parte della corrente più nostalgica di un asse con la Lega?
Infine, ma non è certo il fattore meno importante, c’è la partita personale di Luigi Di Maio. Che ancora punta ad essere vicepremier nel futuro governo.
(da agenzie)
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