LO SCRITTORE MASSIMILIANO PARENTE SVELA LA PRESUNTA OMOSESSUALITÀ E L’INCOERENZA DEL GIORNALISTA SOVRANISTA BORGONOVO: “A ‘LIBERO’ ERA LIBERTARIO POI ALLA ‘VERITÀ’ E’ DIVENTATO NO VAX, PUTINIANO E CONTRO LE FAMIGLIE GAY”
REPLICA DI BORGONOVO: “SONO AFFARI MIEI”… IN SUA DIFESA, ARRIVA ’GNAZIO LA RUSSA, COSI’ ADESSO E’ A POSTO… OPINIONE NOSTRA: SE E’ GAY, ALMENO HA QUALCOSA DI NORMALE
Tutto parte da un tweet dello scrittore Massimiliano Parente. “Voglio raccontarvi una storiella. Si intitola ‘Salvate il soldato Borgonovo’. Inizia quindici anni fa circa, quando collaboravo con Libero. Tra i redattori della cultura c’era Francesco Borgonovo. Diventammo amici, uscivamo a bere, finché non mi confidò la sua omosessualità, e anche la felicità trovata con un compagno di cui si sentiva la mogliettina, cucinando e facendo le pulizie – scrive Parente su Twitter – Facevamo battaglie libertarie, io come scrittore, di cui Borgonovo ammirava le opere (non era scemo), per esempio combattendo il moralismo di sinistra che attaccava Berlusconi e le olgettine (all’epoca a destra non c’era l’ossessione della famiglia tradizionale)”. Poi le critche al giornalista per le sue idee: “(…) Passò a La Verità, e nel tempo ha sposato ogni tesi antiscientifica, antioccidentale, filoputiniana, no vax, contro le famiglie gay, contro ogni liberalismo individuale”, continua Parente.
Non è la prima volta che lo scrittore fa outing riguardo il vicedirettore del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. Parente, in passato, aveva fatto ulteriori post, che però non avevano suscitato grande clamore
Stavolta però è andata diversamente: e a difesa di Borgonovo è intervenuto direttamente il presidente del Senato: «Francesco Borgonovo che non deve rendere conto a nessuno della sua vita — scrive su Twitter Ignazio La Russa —. A lui il mio fraterno abbraccio e la mia sincera stima».
Il vicedirettore de La Verità, contattato dal Corriere, preferisce toni bassi: «Io sono abituato a confrontarmi sul giornalismo e sulle idee, non delle questioni personali — spiega —. Non credo ci sia da dare ulteriore pubblicità a una cosa che non la merita. Non credo fosse proprio necessario. Sono affari miei, e miei restano». E poi: «Se sporgo denuncia? Vorrei passare oltre».
Parente, dopo il tweet del presidente del Senato, torna però all’attacco: «La solidarietà a Borgonovo dimostra l’omofobia di chi, oltre a togliere i diritti alle famiglie gay, ritiene che dire di qualcuno che è omosessuale sia infamante. Come se avessi detto che è pedofilo».
(da agenzie)
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